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Viaggiare: elisir di benessere!


Et voilà: cambia il concetto di viaggio e assume nuova forma. Non solo relax ma una vera terapia per combattere l’invecchiamento e mantenerci in forma. Sempre più ricerche dimostrano che viaggiare fa bene alla mente e al corpo. Un motivo in più per fare scorta di “vitamina T” e partire.


di Stefania Antonetti


“Dolcemente viaggiare. Rallentando per poi accelerare. Con un ritmo fluente di vita nel cuore. Gentilmente, senza strappi al motore”. Cantava così Lucio Battisti nel lontano 1977 quando il cammino della vita e delle sue difficoltà diventava metafora di un viaggio in auto. Concetto eterno ma evoluto. Oggi viaggiare è molto di più. Studi recenti hanno dimostrato che partire non è soltanto un piacere ma anche un prezioso alleato per rallentare il processo di invecchiamento e uno strumento a supporto della salute fisica e mentale. A patto però che abbia certe caratteristiche altrimenti rischia di essere controproducente.


Lo studio australiano

“Ogni scusa è buona per viaggiare”. Un luogo comune? Una frase detta? A quanto pare, no! Sembra infatti che sia la migliore scusa che possiamo raccontarci. È quanto afferma un recente studio australiano condotto dalla studiosa Fangli Hu dell’Università Edith Cowan di Perth, pubblicato sul Journal of Travel Research. La ricerca ha applicato al turismo la teoria dell’entropia e ha dimostrato che viaggiare mantiene giovani perché rallenta l’invecchiamento e rafforza lo stato di salute. Uno dei pochi investimenti nella vita che sembra proprio garantire un ritorno certo: poiché permette di fare esperienze nuove e conoscere culture diverse ad esclusivo beneficio della nostra salute.


La teoria dell’entropia

Per comprendere meglio il fenomeno è utile approfondire. Nella fisica, l’entropia misura il grado di disordine di un sistema: più il sistema è disorganizzato, maggiore è l’entropia. La ricerca rafforza quindi l’idea di come l’invecchiamento sia un processo irreversibile, ma suggerisce che può essere rallentato attraverso esperienze che riducono l’entropia stessa. Viaggiare in luoghi nuovi e a contatto con persone sconosciute, introduce stimoli che aiutano a mantenere il corpo e la mente più giovani. Nuove situazioni, come può essere appunto un viaggio, generano risposte positive nel nostro organismo, favoriscono il rilascio di ormoni benefici e migliorano il metabolismo.


“Terapia del viaggio”

Non a caso la studiosa ha dichiarato nel sito dell’università che: “l’invecchiamento è un processo irreversibile, ma mentre non può essere fermato, può essere rallentato”. Quindi, come segnalato in una nota da Fangli Hu, il turismo non andrebbe visto solo come occupazione del tempo libero, ma anche come supporto alla salute fisica e mentale delle persone. A patto ovviamente che presenti certe caratteristiche. Insomma, per sfruttare la “terapia del viaggio” occorre organizzare itinerari che strizzino l’occhio al benessere di psiche e corpo.


L’esatta tipologia del viaggio

Non tutte le destinazioni si sposano alla perfezione con i risultati ottenuti. E a riguardo la studiosa ha precisato: “A livello generale, i viaggi che coinvolgono escursioni, scalate, camminate e cicloturismo, sono sinonimo di salute, ancora di più se in luoghi nuovi e con persone nuove, sono esperienze che stimolano risposte di stress, elevano i tassi metabolici e potenziano il sistema immunitario. In breve, il sistema di autodifesa diventa più resiliente. Si rilasciano ormoni che conducono alla riparazione dei tessuti ed elevano i tassi metabolici”.


Attenzione però

Non tutte le esperienze hanno un impatto positivo sulla salute. Fangli Hu avverte infatti che: “viaggiare in condizioni stressanti o pericolose, come avventure che comportano rischi fisici elevati, può avere effetti negativi. Gli incidenti, le malattie infettive o situazioni di stress estremo possono aumentare l’entropia e compromettere la salute”. Pertanto, è importante pianificare attentamente le proprie vacanze, scegliendo destinazioni sicure e attività che promuovano il benessere fisico e mentale.


Benefici per la salute

Il segreto per mantenere la mente giovane? È tenerla costantemente stimolata. Secondo quanto riportato anche dal blog Microbiologia Italia, viaggiare concede nuove esperienze, lingue, culture e situazioni, il che mantiene attivo il cervello e previene il declino cognitivo. Studi recenti confermano infatti che viaggiare: migliora la neuroplasticità, aumenta la creatività, ritarda l’invecchiamento cerebrale e proteggere contro malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.


Migliora la salute fisica

La scienza dimostra che viaggiare comporta più movimento rispetto alla routine quotidiana: camminate, nuotate, escursioni o altre attività fisiche fanno parte sempre più spesso del pacchetto viaggio. E, come è noto, l’esercizio fisico è fondamentale per mantenere il corpo giovane, migliorare la circolazione sanguigna, rafforzare il sistema cardiovascolare e mantenere la massa muscolare. Viaggiare si traduce così in un aumento dell’attività fisica, il che genera un miglioramento della salute cardiovascolare e un rafforzamento del sistema immunitario. Esporsi a nuovi ambienti e microbi stimola infatti il sistema immunitario, rendendolo più resistente alle malattie.


Bambini: l’importanza del viaggio

Sin da piccoli spostarsi consente di crescere in modo più consapevole poiché insegna a sapersi orientare e organizzare. Anche le gite scolastiche sono preliminari perché consentono agli alunni di capire cosa vuol dire uscire dalla propria zona comfort e permettono di acquisire nuovi strumenti per affrontare la vita. Sempre più studi dimostrano che: “sapersi adattare a luoghi e cibi diversi e fare nuove esperienze sono tutti passaggi che aiutano il processo di crescita di un bambino”.


Riduce lo stress e l’invecchiamento

Lo stress cronico è una delle principali cause dell’invecchiamento precoce. Viaggiare offre invece una pausa che permette al corpo e alla mente di rilassarsi riducendo i livelli di ansia e tensione; migliora il sonno e favorisce la produzione di endorfine, ossia gli ormoni della felicità, che migliorano l’umore e contribuiscono a una sensazione di benessere.


Più relazioni sociali, più benessere emotivo

Viaggiare permette di incontrare nuove persone, diversificare le amicizie e interagire con culture differenti. Ciò rafforza il senso di appartenenza e felicità contribuendo a un benessere generale e a una vita più lunga. È quanto riportato dal blog Microbiologia Italia. Studi scientifici recenti evidenziano infatti che viaggiare è benefico perché amplia la rete sociale e stimola l’intelligenza emotiva. Rapportarsi con persone di culture diverse migliora la capacità di comprensione e gestione delle emozioni e favorire una maggiore intelligenza emotiva. Viaggiare in gruppo o creare nuove amicizie migliora il senso di connessione e aiuta a ridurre la solitudine. Superare situazioni impreviste o difficili durante un viaggio potenzia inoltre la capacità di adattamento, aumenta la fiducia in sé stessi e favorisce il senso di realizzazione. Tutto ciò permette di migliorare la visione della vita.

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