Un nuovo test della saliva per papilloma virus e tumori della bocca
- Stefania Antonetti
- 26 giu
- Tempo di lettura: 3 min

Ha un ridotto margine di errore nella raccolta del campione e non prevede aghi o tamponi. Basta un gargarismo e si ottiene il risultato. Obiettivo: diagnosticare in anticipo i tumori orofaringei legati all’HPV e aprire la strada a cure più mirate ed efficaci.
di Stefania Antonetti
Un semplice test salivare può fornire una fondamentale diagnosi precoce per i tumori orofaringei. È la conclusione a cui è arrivato uno studio dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Milano, realizzato con il sostegno della Fondazione Airc e Pubblicato sul Journal of Medical Virology.
È l’Italia che funziona
Il test, sviluppato dall’Alleanza contro il cancro (Acc) e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) di Lione, ha richiesto un periodo di ricerca accademica e clinica medica durato dieci anni. La sua portata è rivoluzionaria poiché è un test economico, attendibile, altamente sensibile e specifico, non invasivo e facile da eseguire. “Siamo orgogliosi dei risultati di questa ricerca traslazionale, realizzata fra ricerca in laboratorio e pratica clinica in ambulatorio, che aspettavamo da 10 anni e che potrebbe segnare una pietra miliare nella diagnosi dei tumori orofaringei da Hpv” ha dichiarato Mohssen Ansarin, direttore del Programma cervico-facciale Ieo, uno dei due autori principali dell’articolo.
Casi più che raddoppiati in 30 anni
“Questo tipo di cancro è infatti quello che sta crescendo di più nella popolazione maschile giovane nei Paesi occidentali - continua Ansarin -. Disporre di un test virale facile da eseguire, per niente invasivo, poco costoso e con un’elevata attendibilità, può permettere di fare diagnosi precoci e in oncologia cogliere un tumore agli esordi consente cure più efficaci e meno invasive”. I test salivari potrebbero avere dunque un ruolo fondamentale per la diagnosi e la cura ma la prevenzione delle malattie oncologiche resta essenziale. Si stima che i tumori orofaringei causati dall’HPV nei prossimi trenta anni potrebbero uguagliare e superare per incidenza il tumore della prostata. È fondamentale fare prevenzione avvalendosi del nuovo test, ma anche e soprattutto attraverso la vaccinazione contro l’HPV, offerta gratuitamente a tutti gli adolescenti di entrambi i sessi attorno agli 11-12 anni. Tale vaccinazione potrebbe difatti fermare la tendenza in salita dei tumori orofaringei causati dall’Hpv.
Come funziona?
Semplice! Basta un gargarismo. È importante premettere: l’identificazione di un test ottimale di rilevazione dell’HPV nel cavo orale è un tema caldo a livello mondiale. “E tale importante risultato è stato possibile, grazie e soprattutto alla strettissima collaborazione fra ricerca e clinica, che è il segno distintivo dello Ieo - ha spiegato Susanna Chiocca, Direttrice dell’Unità Viruses and Cancer Ieo e autrice di riferimento dello studio. Noi ricercatori abbiamo a disposizione una fra le casistiche più ampie in Italia di carcinomi orofaringei: di questi pazienti, in Ieo accedono tra 150 e 180 all’anno, di cui circa l’80% sono correlati a infezione con HPV. Attualmente abbiamo analizzato i campioni ematici e salivari (prelevati sia con tampone faringeo che con gargarismo) di 132 pazienti con tumore dell’orofaringe, ricercando il DNA del virus. Abbiamo scoperto che i campioni salivari ottenuti con gargarismo da pazienti con tumori orofaringei permettono un tasso di rilevamento altissimo per l’HPV 16, il ceppo virale più diffuso e pericoloso del virus, indipendentemente dallo stadio del tumore, quindi anche negli stadi più precoci”.
La speranza
“Il risultato va ora validato in studi con numeri più ampi di pazienti – aggiunge Chiocca -. Utilizzeremo i dati raccolti finora per correlarli a nuovi eventi, quali per esempio una possibile ripresa di malattia. Il test che non richiede né aghi né tamponi e dunque ha un ridotto margine di errore nella raccolta del campione, in un futuro più lontano, potrebbe essere utilizzato come screening nelle persone sane a rischio”.
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