Febbre oltre i 38 gradi, sintomi respiratori come tosse e naso che cola, occhi arrossati e dolori muscolari e articolari. Niente paura è arrivata l’influenza. Imperativo però ribadire l’importanza della vaccinazione in particolare negli anziani, nei soggetti immunodepressi e nelle persone con fragilità.
di Stefania Antonetti
Premesso che non ci sono più le quattro stagioni neanche per i virus. Altrettanto vero è che con l’arrivo dell’inverno si registra un fisiologico aumento dei contagi dell’influenza stagionale. A cui si aggiunge il Covid che continua a circolare pur con modalità meno gravi rispetto agli anni precedenti e il virus sinciziale respiratorio (RSV), che provoca bronchiolite nei bambini. Non a caso l’inverno è considerato un periodo particolarmente delicato che non di rado mette sotto pressione il sistema sanitario e i nostri corpi.
TUTT’ALTRO CHE BANALE!
“Innanzitutto, occorre precisare - spiegano gli esperti - che l’influenza stagionale è la più temuta tra le malattie invernali. Si tratta infatti di una patologia infettiva contagiosa che genera ogni anno delle vere e proprie epidemie, più o meno gravi a seconda dei virus influenzali implicati. Nonostante ciò, continua ad essere sottovalutata, in quanto viene spesso considerata una malattia banale. Ma non è proprio così. Normalmente si risolve in pochi giorni, ma, quando ad esserne colpite sono le categorie più fragili come gli anziani, bambini o le persone con malattie croniche, può sovrapporsi ad altri disturbi e causare complicanze anche gravi”.
COSA SAPPIAMO?
Nello specifico l’influenza è una malattia infettiva acuta che coinvolge l’apparato respiratorio (naso, gola e polmoni) il cui contagio segue un andamento tipicamente stagionale: in Italia, il picco si registra indicativamente da dicembre a fine febbraio, complici i ribassi stagionali e gli sbalzi di temperatura. “L’influenza comporta un’ampia gamma di quadri sintomatologici, che vanno dall’assenza di manifestazioni fino ai decorsi clinici gravi come polmonite, encefalite - aggiungono gli esperti -. Tra i sintomi più comuni si riscontra febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e articolari, mal di testa e malessere generale”.
LE COMPLICANZE
La maggior parte delle persone guarisce entro una settimana e nei soggetti sani raramente dà luogo a complicazioni. Tuttavia, possono insorgere complicazioni serie nei soggetti considerati a rischio come bambini, anziani, persone affette da patologie croniche, donne in gravidanza, obesi gravi, personale sanitario e soggetti con difese immunitarie debilitate. Complicanze che possono derivare da altre infezioni batteriche o virali che si verificano dopo che l’influenza ha abbassato le difese dell’organismo. Malattie respiratorie e cardiovascolari preesistenti possono inoltre essere aggravate dall’influenza e le diverse combinazioni possono diventare non di rado pericolose.
COME SI CONTRAE?
L’influenza si trasmette facilmente per via aerea. I virus si diffondono attraverso le goccioline di saliva (droplets) e di muco emesse con starnuti, colpi di tosse o parlando a distanza ravvicinata e quando tali virus raggiungono le mucose delle vie respiratorie, provocano l’infezione. Sono virus in grado di sopravvivere anche al di fuori del corpo, non a caso la trasmissione può avvenire pure da mani, oggetti e superfici (fazzoletti, maniglie, interruttori della luce e rubinetti) contaminati dalle secrezioni respiratorie. Ciò spiega perché l’influenza si diffonde più facilmente tra familiari, compagni di scuola o colleghi e nei luoghi chiusi e affollati come i mezzi pubblici.
PAROLA D’ORDINE: PREVENZIONE
Che tradotto vuol dire soprattutto vaccinazione. Il Ministero della Salute riconosce infatti nella vaccinazione la forma più efficace di prevenzione dell’influenza stagionale e, come ogni anno, ricorda che la copertura vaccinale ottimale per prevenire il diffondersi dell’epidemia e le relative complicanze è pari al 95% per tutti i gruppi a rischio. Tuttavia, nella scorsa stagione si è raggiunto ad esempio solo il 57% di copertura nella fascia di popolazione dai 65 anni e del 7% nella fascia dai 6 ai 23 mesi.
L'importanza della Farmacie
Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento del ricorso al medico di base in caso di influenza e sindromi respiratorie, tendenza che si è stabilizzata nel 2023 ed è continuata nel 2024. Risulta infatti che il 60% degli italiani consulta il medico di famiglia, mentre cresce il ricorso autonomo ai farmaci di automedicazione (25,5%) e la richiesta di consiglio al farmacista (17,8%). Le donne confermano un atteggiamento di gestione e cura più autonomo e consapevole, preferendo, in prima battuta, l’utilizzo di farmaci da banco per la gestione dei sintomi influenzali, gli uomini invece tendono a consultare gli amici e cercano informazioni online così come i giovani. Il 28,6% dei consigli arriva proprio da internet. Con l’età, aumenta la propensione a consultare il medico, con il massimo tra gli over 65, mentre l’uso di medicinali di automedicazione che si conoscono per esperienza è più comune tra le fasce d’età centrali. Queste tendenze riflettono un panorama in evoluzione, in cui il medico di base resta fondamentale, ma si affiancano nuove pratiche di cura che includono, oltre all’automedicazione, anche il supporto del farmacista. E’ quanto emerge dalla ricerca condotta da Human Highway per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, presentata lo scorso anno in occasione di un evento stampa che ha visto la partecipazione di Fabrizio Pregliasco, Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva - Università degli Studi di Milano - Direttore Sanitario d’Azienda - Irccs Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano e di Giovanna Hotellier dell’Istituto di Ricerca Human Highway.
Cos’è il vaccino antinfluenzale?
Nel mese di febbraio di ogni anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fornisce le indicazioni sulla corretta composizione dei vaccini antinfluenzali per la stagione successiva. Dopo di che, il Ministero della Salute, sulla base delle indicazioni fornite dall’OMS, emana una Circolare di aggiornamento per il controllo dell’influenza stagionale. Quest’anno sono stati raccomandati vaccini così detti trivalenti, composti cioè da due nuovi ceppi di tipo A e da un nuovo ceppo di tipo B (per gli addetti ai lavori, i tre componenti del vaccino attuale sono codificati come: A/Victoria/4897/2022 (H1N1) pdm09-like virus, A/Thailand/8/2022 (H3N2)-like virus e B/Austria/1359417/2021-like virus).
LE BUONE REGOLE DA APPLICARE
Raccomandato il vaccino antinfluenzale e anti-Covid, oltre ai farmaci di automedicazione, il professore Fabrizio Pregliasaco ricorda che “l’informazione rimane essenziale per promuovere le buone pratiche di prevenzione, come la ventilazione regolare degli ambienti, il lavaggio frequente delle mani e l’uso della mascherina”. Tutti comportamenti che non solo aiutano a prevenire la diffusione del Covid-19 e dell’influenza, ma che riducono anche il rischio di altre infezioni.
Comments