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Giornata perfetta: svelata la formula scientifica!


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Non più un mistero irrisolvibile né tanto meno improvvisazione o sogno utopico, oggi la felicità è una questione di agenda ben organizzata. Uno studio ha difatti identificato la combinazione di attività che rende una giornata “migliore della norma”. Insomma, la formula scientifica per essere felici.


di Stefania Antonetti


Il messaggio è chiaro: “la felicità non è improvvisazione ma organizzazione”. Non si tratta di eliminare però le responsabilità, bensì di distribuire il tempo in modo armonico, rispettando tutte le sfere dell’esistenza: il lavoro, gli affetti, la connessione sociale, il corpo e il piacere quotidiano. Insomma: quante volte ci siamo chiesti se abbiamo davvero dedicato le nostre energie a ciò che ci rende felici, o se abbiamo destinato troppo tempo al lavoro e poco alla famiglia, oppure di non aver fatto abbastanza per noi stessi, per il nostro benessere. Un bilancio, insomma, che spesso impietosamente non torna. In aiuto arriva però la scienza che prova a far chiarezza tracciando una vera e propria mappa della giornata ideale.


Non una filosofia, ma una formula

Sintesi di un equilibrio millimetrico tra lavoro, affetti, relazioni, movimento e riposo. I ricercatori partendo dall’idea di sintetizzare in un’equazione matematica la giornata perfetta di un adulto, hanno cercato il modo di bilanciare vita privata, lavoro, vita sociale e benessere psicofisico. Il risultato? Un distillato di buon senso e tradizione, che si traduce in un’allocazione del tempo in grado di garantire equilibrio e sorrisi. È la giornata dove le ore dedicate a ogni attività sono perfettamente bilanciate: solo così è possibile sentirsi in equilibrio e in pace con noi stessi, sereni, soddisfatti e contenti. Certo, le perplessità non mancano.


Lo studio

I ricercatori dell’Università della British Columbia in Canada, analizzando come migliaia di americani trascorrono il loro tempo, hanno così elaborato la singolare formula scientifica: BDE = 6h con la famiglia + 2h con gli amici + 1,5h di socializzazione con gli estranei + 2h di esercizio fisico + 1h di cibo/bevande non + di 6h di lavoro non + di 1h di TV e non + di 15min di pendolarismo. Senza dimenticare le canoniche otto ore di sonno. In teoria il paradiso, in pratica: essere in forma, divertenti, disponibili e lavorare il giusto. Lo studio, guidato dallo psicologo sociale Dunigan Folk e pubblicato come pre-print sulla piattaforma PsyArXiv ha dimostrato e offerto uno spaccato dettagliato su come l’allocazione del tempo nelle diverse attività quotidiane, influenzi il nostro benessere percepito.


Come si è arrivati a tale equazione?

Utilizzando i dati dell’American Time Use Survey (ATUS), relativi alle edizioni 2013 e 2021, sono state raccolte informazioni dettagliate su come le persone suddividono le loro giornate tra oltre 100 attività differenti (lavoro, socializzazione, cura dei figli, tempo libero, esercizio fisico, ecc.). I ricercatori hanno poi confrontato questi modelli di utilizzo del tempo con la valutazione soggettiva dei partecipanti riguardo alla qualità della loro giornata (definita “tipica” o “migliore del solito”). Le analisi supportate dall’intelligenza artificiale, sono state in grado di identificare quali attività avessero l’impatto positivo maggiore e, soprattutto, calcolare la durata ottimale o i “punti di svolta” per ciascuna di esse.



La formula della felicità: numeri alla mano.

Altro che sogni e sensazioni, l’analisi ha portato alla definizione di un modello temporale ideale, basato su regole ben precise da seguire. Una scaletta ideale che sembra cucita addosso a ciascuno di noi per misurare il nostro benessere:


6&H con la famiglia:

questa attività sembra essere la più importante. La ricetta suggerisce infatti che il cuore della felicità quotidiana batte forte proprio tra le mura domestiche.


2H con gli amici:

l’effetto è assolutamente e illimitatamente benefico.


6H max di lavoro:

l’effetto è positivo e benefico se non si supera tale soglia, diventa negativo se si va oltre.


2H riservate all’attività fisica:

un’associazione molto positiva; sembra infatti che fare movimento aumenti la sensazione di benessere più di una maratona su TikTok.


1,5H di socializzazione con estranei:

anche tali interazioni sono positive pertanto sono consigliate anche un po’ di chiacchiere fuori dalla cerchia ristretta.


1H per mangiare e bere.


1H max davanti a schermi:

se si trascorre più di un’ora davanti a un computer, smartphone e Tv, la giornata non è più speciale; si diventa passivi e la passività non è certo associata alla felicità.


15' max per gli spostamenti:

il tempo perfetto per fare il tragitto casa-lavoro non dovrebbe superare questo limite.



Nessun vincolo

Partendo dal presupposto che non esiste una formula magica della felicità valida per tutti, le variabili in gioco sono tante: temperamento, situazione economica, stato di salute, cultura e persino il meteo, è probabile quindi che tale modello non è possibile seguirlo alla lettera. Sicuramente qualche suggerimento o aggiustamento su come spendere il nostro tempo è in grado di darlo. Si tratta infatti di una formula scientifica non sempre realizzabile ma capace, comunque, di fornire un parametro di riferimento concreto in un’epoca, che torto o ragione corre assai velocemente. Una sorta di bussola, utile per orientarci nel caos delle nostre abitudini moderne. L’obiettivo dei ricercatori era e resta quello di dare delle indicazioni capaci di bilanciare i nostri impegni dando la priorità a ciò che nutre realmente il nostro benessere quotidiano.



“La ricetta della felicità quotidiana: bella e buona”

I ricercatori paragonano le diverse attività agli ingredienti di un biscotto: “Alcune possono essere migliori in piccole dosi, come un pizzico di sale […], mentre altre possono essere simili alle gocce di cioccolato, dove di più è quasi sempre meglio”. Lo studio, pur con i suoi limiti poiché basato su dati americani e non ancora sottoposto a revisione completa, fornisce però secondo gli autori: “il quadro più completo fino ad oggi su come i comportamenti comuni predicono il benessere quotidiano. Comprendere le “dosi ottimali” delle attività comuni - concludono - ci avvicina alla “ricetta per una buona giornata e, per estensione, alla ricetta per una buona vita”.



L’età della felicità

A svelare il momento più sereno della vita è ancora una volta la scienza. Un gruppo di ricercatori dopo aver condotto uno studio su oltre 460mila persone provenienti da paesi diversi (la ricerca è stata pubblicata sulla rivista Psychological Bulletin nel 2023), basandosi su tre indicatori del benessere soggettivo, ossia stati emotivi positivi e negativi e soddisfazione nella vita, hanno notato che le persone sono più felici verso i 70 anni. In particolare, la felicità sembra diminuire tra i 9 e i 16 anni, per poi raggiungere il massimo grado possibile verso i settant’anni. Gli esperti hanno spiegato che: “a settant’anni le persone non portano più con sé le preoccupazioni lavorative e si ha più tempo per prendersi cura di sé stessi e degli affetti vicini. Insomma, tendenzialmente a quest’età le principali sfide della vita sembrano essere alle spalle”.

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