Gaeta: la perla del Tirreno!
- Stefania Antonetti
- 26 giu
- Tempo di lettura: 4 min

Dalle splendide spiagge e panorami mozzafiato, dal borgo medievale con i suoi vicoli, le chiese e il castello fino al parco regionale Riviera di Ulisse ecco sbucare Gaeta. Uno scrigno di storia, tradizioni e leggende che ha conquistato il titolo di meta imperdibile della costa laziale.
di Stefania Antonetti
“Quando mi diparti’ da Circe, che sottrasse me più d’un anno là presso a Gaeta, prima che sì Enea la nomasse” (Inferno, XXVI, 90-93). Non è certo un caso se Dante scelse di includere nel suo illustre poema uno dei comuni più noti della provincia di Latina affacciato sul mar Tirreno. Nel canto XXVI della Divina Commedia, Ulisse racconta di essere stato lì trattenuto per un anno dalla Maga Circe. Ma, a quanto pare, l’eroe greco non è stato l’unico a rimanerne stregato, nei secoli hanno qui trovato riparo e ispirazione nobili, papi, sovrani, poeti e artisti. Imperatori, consoli e ricche famiglie patrizie di epoca romana, scelsero proprio Gaeta per costruire ville con giardini e piscine, templi e mausolei di cui restano imponenti testimonianze.
Riflettori ancora accesi
Secondo il “Report 2024 Il Turismo del Futuro” di Visit Italy, il primo canale indipendente di promozione dell’Italia nel mondo seguito sui social da più di 1 milione di follower, la città del Golfo è risultata tra le 10 migliori destinazioni da visitare. “Mete autentiche si legge sul sito www.visititaly.eu - in grado di preservare la propria identità e le tradizioni locali operando in modo sostenibile, valorizzando così l’incredibile patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Si tratta di mete dove è presente una comunità locale forte, capace di comprendere l’importanza di investire nel turismo, nel rispetto delle tradizioni e mantenendo integra la propria identità storica, attraverso la creazione di progetti sostenibili e grazie allo sviluppo di una presenza digitale importante e strategica”.
Una città che stupisce
“Tra storia e natura nell’incantevole scenario del Lazio meridionale si legge ancora sul portale - Gaeta è una città che sorprende: a una storia antica e complessa si unisce la bellezza semplice e pura dei suoi panorami spettacolari. I racconti tra mito e storia rendono evidente quanto per Gaeta sia importante il rapporto con il proprio splendido territorio”. Un connubio, dunque, di tradizione e modernità capace di adattarsi alle nuove tendenze turistiche. A metà strada tra Roma e Napoli Affacciata sul Tirreno si sviluppa su uno sperone del monte Orlando, regalando scenari spettacolari: un ottimo biglietto da visita per questa cittadina laziale che già vanta di essere uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
Un tuffo nella storia
Di origine antichissime, Gaeta è nota anche come la città delle cento chiese, complice la presenza massiccia di luoghi di culto, tra cui spicca il Santuario della SS. Trinità alla Montagna Spaccata, una cappella costruita tra due pareti rocciose a picco sul mare e la Chiesa di San Domenico. Tappa obbligatoria nonché simbolo della città è il Castello Angioino Aragonese, ex sede del carcere Militare, da cui si gode una vista eccezionale su tutto il golfo e sul borgo medioevale di Gaeta. Meritano attenzione anche il Tempio di San Francesco; la Basilica Cattedrale di Maria Santissima Assunta in Cielo e dei Santi Erasmo e Marciano; la Chiesa della SS. Annunziata e la Cappella d’Oro; la Chiesa di San Giovanni a Mare; il Mausoleo del console romano Lucio Munazio Planco e il Bastione “La favorita”, che fa parte della rete delle Dimore storiche del Lazio e le tre vaste polveriere “Carolina”, “Real Ferdinando” e “Trabacco”, situate nell’area protetta di Monte Orlando. Vale la pena visitare anche il Museo Diocesano, la Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea e il Museo del Mare.
Le spiagge
Gaeta vanta sette imperdibili spiagge, dove sventola consecutivamente da anni la Bandiera Blu. Si parte da Serapo quella più famosa per poi raggiungere Fontania, dove si trovano i resti della villa romana di Gneo Fonteo, e si prosegue per la spiaggia dell’Ariana, quella di Sant’Agostino e la Baia di San Vito con grotte e calette. E ancora la Spiaggia dei 40 Remi, il Pozzo del Diavolo o delle Chiavi, raggiungibile solo in barca o a nuoto e la spiaggia dell’Arenauta, meglio nota come “la spiaggia dei 300 gradini”, dove il saliscendi nella roccia e la vegetazione offrono un panorama unico.
La montagna spaccata
È sicuramente uno dei luoghi più suggestivi di Italia per la magia delle tre fenditure del promontorio che racchiude un vero e proprio itinerario che parte dal Santuario della SS. Trinità (costruito nel XI secolo), rinomato perché qui vi pregarono numerosi pontefici, tra cui San Filippo Neri. La leggenda narra che il santo avesse vissuto all’interno della Montagna Spaccata dove esiste un giaciglio in pietra noto ancora oggi come “Il letto di San Filippo Neri”. Proseguendo lungo le pareti della roccia, è possibile ammirare i riquadri in maiolica delle postazioni della Via Crucis, in parte restaurate, risalenti al 1849 e attribuite a S. Bernardino da Siena, che contengono i versi del Metastasio. Il percorso prevede anche la visita della suggestiva “Grotta del Turco”, collegata sia ad un’antica tradizione religiosa secondo cui venne alla luce al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme, sia a diverse credenze popolari come quella legata all’impronta della mano di un marinaio turco su una roccia. Sembrerebbe che il miscredente non cristiano, scettico sull’origine sacra delle spaccature della montagna, non appena pose la mano sulla roccia, questa sì liquefece all’istante come cera sotto le sue dita, lasciando nitida l’impronta delle cinque dita, ancora oggi visibile.
L’itinerario gastronomico
La storia, la natura e il clima hanno creato i presupposti per un patrimonio gastronomico di assoluto rilievo. Basti pensare alla tiella di Gaeta: una torta salata di origine borbonica farcita con polpo, scarola, alici o cipolle; le famose olive di Gaeta dal sapore intenso e leggermente amarognolo; la zuppa di pesce, calamari ripieni e spaghetti alle cozze: piatti semplici ma ricchi di gusto.
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