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FUMO PASSIVO

Aggiornamento: 22 apr 2022


Otto italiani su dieci escludono un legame tra il fumo passivo con il tumore del polmone da tempo invece dimostrato. Le prove scientifiche sono indubitabili: gli effetti sulla salute del fumo altrui sono infatti ben più gravi di quanto si pensi. E a pagare il prezzo più alto sono soprattutto i bambini.


di Stefania Antonetti



Niente rischio-zero per il fumo passivo pericoloso tanto quanto quello attivo perché contiene le stesse sostanze tossiche e cancerogene. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che dichiara ufficialmente guerra al fumo passivo in difesa dei non fumatori, coinvolgendo legislatori, educatori, sanitari e persone di buon senso. L’OMS dichiara che al fumo passivo sono da attribuire 1,2 milioni di morti all’anno e gravi malattie cardiovascolari e respiratorie. Di questi decessi 165.000 riguardano i bambini. I danni riscontrati sono infatti particolarmente gravi nei più piccoli, il cui organismo è in fase di sviluppo.



COS’E’ IL FUMO PASSIVO?

O fumo di seconda mano è quello che viene inalato involontariamente dalle persone che si trovano a contatto con uno o più fumatori “attivi” ed è il principale inquinante degli ambienti chiusi. Il fumo dell’ambiente comprende sia quello prodotto dalla combustione lenta della sigaretta o di altro prodotto del tabacco da fumo, sia quello prodotto dall’espirazione del fumo dal fumatore, diluito con aria dell’ambiente. L’esposizione al fumo passivo comporta l’inalazione involontaria di sostanze cancerogene e di altri componenti tossici e nocivi per la salute.


INQUINAMENTO INDOOR

Molti obiettano: “non ha senso preoccuparsi del fumo passivo, quando viviamo in città tanto inquinate”. Fermo restando l’assoluta necessità di intervenire sulla qualità dell’aria, numerose ricerche scientifiche di recente pubblicazione hanno dimostrato che l’inquinamento indoor, cioè negli ambienti chiusi come case, macchine, uffici, bar, è più pericoloso di quello all’aperto. “Perché si trascorre in genere molto più tempo all’interno che all’aria aperta – spiegano gli studiosi - e perché, date le piccole dimensioni degli spazi chiusi, la presenza di inquinanti domestici, di cui il fumo di sigaretta è la fonte principale, porta le concentrazioni di gas e polveri a livelli molto più alti.


UNA MISCELA PERICOLOSA

Si stima che il fumo di seconda mano contenga oltre 4mila sostanze irritanti, tossiche o cancerogene, che possono danneggiare le cellule portando alle stesse patologie che colpiscono i fumatori. Test salivari, dell’urina, del sangue o del capello possono rilevare tali sostanze se c’è stata un’esposizione da fumo passivo. “Non esiste comunque un livello di esposizione al fumo passivo privo di rischi”. A dichiararlo è l’Enviromental Protection Agency (EPA) che descrive il fenomeno come: “uno dei più diffusi e pericolosi fattori inquinanti dell’aria”.


IL FUMO: TRE LE CLASSIFICAZIONI

Paradossale ma vero. Riassumendo, dunque, il fumo può essere catalogato in “attivo” (o di prima mano), quello ossia che viene inspirato da chi sta fumando. Segue poi il fumo passivo (o di seconda mano) ossia quello emesso dal fumatore o dal suo sigaro, sigaretta o sigaretta elettronica che viene inalato dal non fumatore. E non ultimo il fumo di terza mano ovvero ciò che resta sui vestiti, sulla pelle o sugli oggetti di chi fuma, come tende, divano, tappeti e sedili della macchina. Le sostanze respirate nell’ambiente sono altrettanto nocive quanto il fumo passivo.


IL FUMO PASSIVO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

La correlazione tra fumo passivo e malattie come l’asma, il cancro dei polmoni, l’ictus e l’infarto è ufficialmente documentata. Gli studi chiariscono: “chi è esposto regolarmente al fumo passivo in casa, in un luogo pubblico o sul posto di lavoro il rischio di infarto e di cancro dei polmoni aumenta del 25% e quello di ictus dell’80%. Un’esposizione breve è inoltre sufficiente a irritare le vie respiratorie e ad aumentare la predisposizione alle infezioni”. Tra i danni riscontrabili ci sono infatti: l’invecchiamento della pelle, l’irritazione al sistema respiratorio, la malattia polmonare ostruttiva cronica, il cancro al polmone, alla laringe, ai seni nasali, al cervello, alla vescica, allo stomaco e alla mammella. Sono correlati l’aterosclerosi, la coronaropatia, l’infarto e l’ictus, disturbi riproduttivi e la menopausa precoce. La scienza specifica inoltre che: “il fumo passivo non fa dimagrire, anzi è possibile predisponga all’obesità”.


I FUMATORI INVOLONTARI

I soggetti più suscettibili agli effetti del fumo di seconda mano sono soprattutto:


• Bambini e donne in gravidanza, feti e neonati:per i più piccoli il fumo passivo è particolarmente pericoloso, soprattutto nella prima infanzia. Oltre a favorire l’asma, la tosse, le malattie delle vie respiratorie come la polmonite e quelle dell’orecchio medio, il fumo passivo rallenta la crescita dei polmoni e aumenta la sindrome della morte improvvisa. Danneggia gli organi più di quelli degli adulti, in quanto non sono ancora completamente sviluppati. Essendo la frequenza respiratoria dei più piccoli superiore di due o tre volte rispetto a quella dei bambini più grandi, sono proprio loro ad assorbire più sostanze nocive attraverso l’aria che respirano.


• Persone con disturbi cardiovascolari: particolarmente soggetti a complicazioni a carico di cuore e arterie.


• Persone che lavorano nel settore terziario: soggetti che non possono evitare di stare a stretto contatto con gruppi di fumatori.


• Animali da compagnia: cani e gatti che se esposti a fumo passivo, sviluppano più frequentemente alcune forme di cancro. Le sostanze cancerogene possono essere assorbite anche leccandosi il pelo.

 

Foto © Depositphotos.com

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