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Benessere termale


Hanno riaperto le terme. Pronti ad approfittarne?


di Beatrice Spagoni


Acqua e fanghi. La natura ancora una volta è dalla parte del nostro benessere, in modo semplice e... naturale, appunto. E fin dai tempi più antichi l’uomo ha saputo approfittarne, valorizzando le cure termali in profondi attimi di salute e piacere per la vita. Ora, dopo la chiusura di questi ultimi interminabili mesi, finalmente possiamo tornare a godere dei loro benefici.


Già nell’antica Roma le terme erano considerate luoghi e momenti di benessere psicofisico di grande importanza. L’incontro e la socializzazione alle terme era una solida e confortevole abitudine nella vita degli antichi Romani che sapevano godere dei benefici delle sorgenti naturali di acqua. Oggi, le terme sono diventate sinonimo di miglioramento del benessere psicofisico sia soggettivo, personale, sia oggettivo, ovvero fisico, grazie al valore dei trattamenti termali valutati e controllati dall’attenzione di un medico. Resta infatti fondamentale e determinante la funzione prima delle terme: prevenzione, cura e riabilitazione delle patologie per cui vengono indicate dal medico (anche quello di base).


Ma cosa sono le terme?

Stiamo parlando di strutture che sorgono attorno a sorgenti naturali di acqua termali, diverse dall’acqua comune prima di tutto per essere quasi sempre calde. Sgorgano a temperature comprese tra 20° e 100°C, e sono di origine profonda, legata a fenomeni vulcanici. Contengono grandi quantità di sostanze minerali, preziose per il nostro organismo. Il loro scopo, quindi, è idroterapico. È la diversa composizione di sostanze all’interno dell’acqua termale che determina il tipo di idroterapia e quindi il tipo di cura ad essa legata. Le terme, infatti, non sono tutte uguali e prima di scegliere quella più adatta alle esigenze del vostro fisico e della vostra salute, è assolutamente consigliato chiedere il parere di un medico, anche se lo scopo di un soggiorno termale è ormai spesso sinonimo di medicina estetica o sportiva, e non più solo di prevenzione, cura o riabilitazione. Le acqua termali, ed eventuali fanghi, sono infatti un prezioso patrimonio che nasconde risorse per affrontare malattie artroreumautiche, otorinolaringoiatriche o gastroenterologiche, e non solo.


Medicina termale, cura naturale

Le cure termali a scopo terapeutico diventano dunque una vera e propria specialità della medicina, la medicina termale, che prende il nome di crenoterapia. E siccome i mezzi che utilizza (acque, fanghi, grotte, ecc.) sono naturali, ovvero non riproducibili artificialmente, è considerata una medicina naturale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sostiene che “la medicina termale è una delle più antiche forme di terapia dell’Occidente e in tal senso è da considerarsi una medicina tradizionale”. Per questo, secondo il Ministero della Salute “quale complesso di risorse naturali, strutture e servizi, le terme possono essere punto d’incontro tra diverse forme di cultura medica finalizzate non solo alla terapia e alla riabilitazione ma anche al mantenimento della salute”. In quest’ottica, lo stesso Ministero della Salute, ha dato la possibilità “ad ogni cittadino affetto da determinate malattie che possono trarre effettivo beneficio da questo tipo di cure” di usufruire di un ciclo all’anno di cure termali in regime di SSN (Servizio Sanitario Nazionale).


Tipologie di acque

Le terme, come dicevamo, si differenziano secondo composizione e proprietà dell’acqua che zampilla al loro interno. Ecco allora alcuni esempi per poter capire la relazione tra tipologia di acqua e cura... e qualche località relativa dove poterne godere.


Acque solfate

Sono indicate soprattutto per trattare i disturbi del fegato, dell’apparato digerente e gastrointestinale. Contengono zolfo, e le cure vengono effettuate bevendo l’acqua oppure applicando dei fanghi sulle parti del corpo interessate.

(Terme di Chianciano, San Pellegrino Terme, Boario).


Acque sulfuree

Per il trattamento di problemi respiratori, cutanei, dermatologici e in relazione all’osteoporosi. Contengono zolfo (in forma diversa rispetto a quelle solfate), dall’odore poco gradevole. La somministrazione è per inalazione o tramite fanghi.

(Riolo Terme, Sirmione, Acqui Terme, Saturnia).


Acque cloruro-sodiche

Contengono cloruro di sodio e sono adatte per il trattamento di problemi reumatici, vascolari e alle ossa o alle articolazioni, ma anche respiratori e digestivi, bevendo l’acqua direttamente o con i fanghi.

(Ischia, Montecatini).


Acqua radioattive

Non sono contaminate da elementi radioattivi, ma sono presenti naturalmente, derivati da rocce e minerali. Stimolano le difese immunitarie e hanno proprietà antinfiammatorie.

(Abano).


Acque salso-bromo-iodiche

Sono di origine salina, ricche di cloruro di sodio, iodio e bromo. Adatte per dolori osteoarticolari, cutanei e ginecologici.

(Salsomaggiore).


Acque bicarbonate

Favoriscono la digestione e la disintossicazione del fegato e sono disponibili non solo alle terme ma anche come acqua da tavola.

(Sangemini, Recoaro).


 

ACQUE TERMALI DA BAGNO

classificazione italiana delle acque minerali


Le acque termali sono acque minerali di composizione anche molto diverse fra loro. Con metodi diversi sono usate per fini terapeutici. Ecco alcune classificazioni specificate da “FoRST”, Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale.


Acque fredde

(Temperatura non superiore a 20°C)

Salse

Sulfuree

Bicarbonate


Acque ipotermali

(Temperatura tra 20° e 30°C)

Salse

Sulfuree

Bicarbonate


Acque termali

(Temperatura tra 30° e 40°C)

Salse

Sulfuree

Solfate


Acque ipertermali

(Temperatura superiore a 40°C)

Salse

Sulfuree

Bicarbonate

Solfate

 

Foto © Depositphotos.com

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