top of page

San Gimignano: la Manhattan del medioevo


Un luogo fiabesco, immerso tra le colline senesi e gli assolati colli della Val d’Elsa, cinto da mura duecentesche e ricco di fascino medievale. È San Gimignano il borgo che conquista con le sue torri, ieri simbolo di potere delle famiglie nobili, oggi fregio di bellezza e suggestione.


di Stefania Antonetti


Tra vitigni, campi di grano e antichi borghi, è il degno rappresentante della Toscana del Chianti e della Val D’Orcia dove imperano, storia, arte, colori esplosivi, soprattutto primaverili e autunnali, sapori inconfondibili e la buona cucina tradizionale.  Una perla che conserva l’atmosfera del borgo trecentesco e l’aspetto di uno dei migliori esempi di organizzazione urbana dell’età comunale. Le sue inconfondibili 14 torri dominano un paesaggio davvero meritevole.



UNO SCRIGNO DI TESORO D’ARTE


Palazzi storici, strade curate, case in pietra, botteghe, pozzi e fonti. Una straordinaria testimonianza della civiltà medioevale, che caratterizza l’intero borgo toscano. Conosciuto come la città delle belle torri, tanto che nell’epoca di massimo splendore se ne contavano ben 74. Simbolo assoluto del potere, più alte e imponenti erano, maggiore era l’importanza della famiglia che le commissionava, oggi di quelle 74 torri ne sono rimaste 14, un patrimonio medioevale inestimabile.



UN FASCINO INTRAMONTABILE


Inserito all’interno dei patrimoni UNESCO nel 1990, il suo ottimo stato di conservazione, in puro stile medioevale, è dovuto anche ai lavori di ricostruzione avvenuti nel 800’ grazie all’opera dell’architetto tedesco Von Klenze. Lavori che permisero di riedificare le mura del borgo e ristrutturare gran parte dei palazzi tutt’oggi presenti. Gli interventi su monumenti ed edifici, per i quali vengono usati solo materiali e tecniche tradizionali, rispettano ancora oggi le principali caratteristiche del patrimonio culturale, dell’architettura, della storia e dell’arte.



LE TAPPE DA NON PERDERE: LE TORRI


Caratteristiche e inconfondibili catturano attenzione e sguardi, come la Torre Rognosa; la Torre del Podestà la più alta detta anche Torre Grossa di 54 metri; le due Torri degli Ardinghelli in Piazza della Cisterna (XIII secolo); la Torre dei Becci accanto all’omonimo Arco dei Becci; la Torre Chigi, una delle torri più storiche sita in Piazza del Duomo; la Torre dei Cugnanesi; la Torre del Diavolo; la Torre di Palazzo Pellari; quella di Salvucci e la Torre Campatelli.



CHIESE ED EDIFICI RELIGIOSI


Numerosi i gioielli conservati nel suo centro storico, dall’ex conservatorio di Santa Chiara, alla chiesa di San Francesco e San Pietro e la chiesa della Collegiata di Santa Maria Assunta, meglio nota come il Duomo. In stile romanico toscano (terminata nel 1148), all’interno è possibile ammirare la famosa Annunciazione lignea di Jacopo della Quercia e diverse altre opere importanti. La visita prosegue con la chiesa di Sant’Agostino, arricchita da numerosi affreschi, la Pieve di Santa Maria e la Chiesa da Torre Grossa.



PALAZZI ED EDIFICI STORICI


Le ricchezze architettoniche e artistiche di San Gimignano sembrano non aver fine. Un capolavoro del genio creativo umano visibile anche in Palazzo Pratellesi che oggi ospita la Biblioteca Comunale e il Centro studi sul Classicismo; in Palazzo Razzi, un antico palazzo del Duecento in Piazza della Cisterna; in Palazzo Cortesi; in Palazzo Pratellesi e in Palazzo Baccinelli. Non ultimi gli edifici pubblici come la Casa Salvestrini, la Loggia del Comune, il Palazzo Comunale (Palazzo Nuovo del Podestà), sede oggi del museo civico e la pinacoteca dove è possibile visitare la sala di Dante con la Maestà di Lippo Memmi.



TRA PIAZZE E MUSEI


Colpisce poi Piazza della Cisterna, tra le più belle piazze medievali al mondo (1273) dedicata ai cittadini, dove un tempo sorgevano taverne e botteghe e si tenevano mercati, tornei, spettacoli e feste. Non lontana c’è Piazza Duomo, contenitore di simboli religiosi (il Duomo) e politici (Palazzo del Podestà) che oggi ospita il Museo Civico di San Gimignano. Un territorio che si arricchisce del Museo Diocesano; di Arte Sacra di San Gimignano; del Museo etrusco; del museo di Santa Fina; del Museo ornitologico; il San Gimignano 1300; il Museo Peugeot; il Museo della tortura e il Museo del vino e della Vernaccia.



ZAFFERANO E VINACCIA: I GIACIMENTI DI “ORO”


San Gimignano: il suo fiore all’occhiello? Anche lo zafferano. Prodotto DOP dal 2005 è il suo “oro rosso”. Un tempo veniva utilizzato al posto della moneta e aveva più valore di terre e servi. Tanto che nel 1228 il Comune di San Gimignano ci pagò parte dei debiti contratti per l’assalto al Castello della Nera. Offerto come omaggio ad ambasciatori, re e regine, gran parte della città fu costruita con i soldi guadagnati grazie al commercio dello zafferano. Incredibile la molteplicità di piatti e sapori che riesce ancora a creare tale spezia. Un must se accompagnata da un bicchiere di Vernaccia, il vino tanto amato da Dante, Boccaccio e Lorenzo il Magnifico, oggi uno dei vini bianchi più famosi al mondo. Prodotto esclusivamente all’interno del Comune di San Gimignano, è stato il primo vino italiano a ottenere il titolo di prodotto a Denominazione d’Origine Controllata nel 1966 e il marchio D.O.C.G. nel 1993.



I LUOGHI DI ASSASSIN’S CRED II


San Gimignano è il borgo dove è ambientato il gioco Assassin’s Creed II: il secondo capitolo della serie è incentrato infatti sulle vicende del nobile fiorentino Ezio Auditore. Il gioco ha come riferimento l’Italia durante il periodo del Rinascimento.

bottom of page