Una passione verso l’organizzazione della casa. Un’attenzione particolare per la pulizia degli spazi domestici e un costante bisogno di riordino e igienizzazione degli ambienti. Desideri e comportamenti leciti ma se diventano ossessivi possono celare un disturbo della personalità che nasconde ansia
Pulire la casa tutti i giorni. Sistemare gli oggetti sempre nello stesso posto e nello stesso modo. Insomma, lì dove tutto è perfettamente lucido e regna l’ordine assoluto, scorgere anche solo un granello di polvere, può diventare per alcune persone, motivo di malumore e di irritazione. Persone che finiscono per trasformare dei normali compiti in delle vere e proprie ossessioni fino a rendere la propria vita e quella degli altri molto difficile.
UN VERO E PROPRIO DISTURBO
Una mania, quella dell’ordine e della pulizia che seppur positiva, a chi non piace infatti vivere e lavorare in un ambiente pulito, può trasformarsi in un vero e proprio disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) della personalità. Un disturbo ossia, caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni che interferiscono con la vita quotidiana: pensieri, immagini, impulsi avvertiti come incontrollabili, poiché si manifestano all’improvviso, contro la volontà della persona e provocano reazioni di ansia e paura.
UN BISOGNO DI CONTROLLO
Vivere in un ambiente ben organizzato e garantire l’igiene della casa è importante: esistono infatti molti studi che sottolineano quanto il decluttering (riordino delle cose) sia importante sia in termini fisici che psichici. Quando però pulizia e ordine interferiscono con la vita di tutti i giorni, creando non poco disagio a chi ne soffre e alle persone che ci convivono, occorre allora fare qualcosa. “Vivere pianificando pulizie e ordine è difatti un serio problema. Un vero e proprio disturbo che va riconosciuto e curato”, è quanto evidenziato dalla rivista “Riza Psicomatica”, il mensile italiano di psicologia.
PULIRE PER DOMINARE LE PROPRIE ANSIE
“Quando pulito e ordine diventano una vera e propria ansia, significa avere bisogno di controllo sulla nostra vita, cercando di sfuggire alle emozioni che ci spaventano e che potrebbero creare caos nella nostra esistenza”, aggiungono gli esperti di Riza Psicosomatica. Gli studiosi parlano anche: “di voglia di gestire un’insicurezza fuori dal nostro controllo oppure di bisogno morale di mettere a posto la nostra coscienza, pertanto, l’ordine e la pulizia ci farebbero sentire in pace con noi stessi. In altre parole, pulire e mettere in ordine è visto come un rito attraverso il quale tentiamo di tenere in piedi un equilibrio delicato. Equilibrio che permette di andare avanti ma non lascia liberi di vivere le nostre emozioni e gli eventuali cambiamenti”.
UN DISTURBO INVALIDANTE
La dispersione di tempo ed energie investite nelle imposizioni, portano spesso a sacrificare l’impegno nello studio, nel lavoro e nella vita sociale. Talvolta anche chi vive a stretto contatto con chi ne soffre viene coinvolto nei rituali, essendo costretto ad esempio a seguire dettami comportamentali ben precisi per evitare il più possibile di sporcare o creare disordine.
LE CAUSE E AIUTI
“Le cause possono essere ricercate in diversi ambiti: un’educazione volta al perfezionismo estremo o a principi morali troppo rigidi, fattori che orbitano intorno alla sfera sessuale e ai rapporti interpersonali, la paura di entrare in contatto con le proprie ferite e il proprio mondo emotivo - spiegano gli psicologici -. Solo un’accurata ricostruzione della storia del soggetto, all’interno di un percorso terapeutico, può permettere all’individuo di divenire più consapevole dei fattori soggettivi su cui si è costituito il disturbo, oltre che consentire una forma alternativa all’esperienza sintomatica, per fronteggiare questioni irrisolte e inespresse, fonte di anni di dolore e sofferenza”.
“QUANDO TUTTI DORMONO, PULISCO LE CANDELE USATE.”
parola di David Beckham
“Quando tutti sono a letto, vado in giro per casa, pulisco le candele usate, accendo gli interruttori in modo che siano correttamente allineati e mi assicuro che tutto sia in ordine”. A rivelare questo suo disturbo ossessivo compulsivo sui social network è David Beckham. L’ex calciatore del Manchester United svela con tutta onestà, un lato della sua personalità. Ma non è certo la prima volta. Già nel 2006, sette anni prima del suo ritiro dal calcio giocato, Beckham aveva rivelato a un canale televisivo britannico, la sua ossessione per l’ordine e la pulizia: “Tutto deve essere ordinato in linea retta - aveva detto - e le cose devono sempre essere pari. Quando metto le bibite in frigo devono essere numeri pari, se sono dispari ne tolgo una e la metto in un altro mobiletto. Se vado in albergo, prima di rilassarmi devo mettere in un cassetto tutti gli opuscoli e i libri della stanza. Tutto deve essere immacolato”. “Odio scendere la mattina e avere tazze e piatti sporchi. Ed è estenuante andare in giro per pulire ogni candela, pulisco il vetro… questa è la mia fobia, che ci sia una macchia all’interno di una candela. Lo so, è strano”.
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