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Ponza: l’isola della luna dove l’estate non finisce mai




Coste sabbiose, cale, faraglioni, mare cristallino e siti archeologici, Ponza è la meta ideale per vacanze di fine stagione. Circondata da una natura selvaggia, tipicamente mediterranea, l’autunno è il momento migliore per vistare l’isola della maga Circe che lì fece innamorare Ulisse.


di Stefania Antonetti


“Un’isola che ha saputo rimanere un’isola. Un microcosmo a sé. Ponza è scontrosa e bellissima. Ritrosa, diffidente e mai prevedibile. Tra fichi d’India, bouganville e esplosioni di ginestre, mi perdo nella bellezza dei suoi tramonti e trovo sulla terra il mio paradiso”, Eugenio Montale. Quale migliore presentazione di quest’isola tanto bella quanto autentica che conquista. Non a caso la rivista americana Traveller di Conde Nast l’ha inserita tra le dieci isole più belle del mondo e lo stesso ha fatto il Chicago Tribune nel 2021. Anche personaggi del calibro di Folco Quilici e Jacques Cousteau, l’hanno raccontata e descritta come rara meraviglia mondiale.



TRA LE VENTI PIÙ BELLE DESTINAZIONI D’EUROPA


Per la sua atmosfera, la sua semplicità, i suoi colori e le sue spiagge, tra emozioni varie, l’isola di Ponza offre una combinazione unica di bellezze naturali e tesori storici, tale da piazzarsi anche tra le venti più belle destinazioni d’Europa. La European Best Destinations (l’organizzazione che promuove le migliori destinazioni del Vecchio Continente) parla infatti di Ponza come di un “Eden con un’area di soli 7 chilometri quadrati” tra Roma e Napoli che “era fino a poco tempo fa un segreto ben custodito dalle famiglie italiane più ricche”. Oggi, invece, è nella lista dei luoghi più affascinanti e da non perdere.



LA PERLA DEL LAZIO


Mar Mediterraneo, provincia di Latina, a un’ora di aliscafo da Anzio, Formia, Terracina e da Napoli. Fazzoletto di terra a forma di mezzaluna nel Golfo di Gaeta, ecco spuntare Ponza, l’isola fuori dalle rotte comuni. Un tuffo nel mare nel mito tra meraviglie e leggende da esplorare dove si mescolano tramonti infuocati, colori meravigliosi e profumo di fiori e di mare cristallino. Ma anche montagne alte 150-200 metri che degradano rapidamente nel mare, dando origine a faraglioni, grotte, rocce calcaree e vulcaniche che concedono scorci memorabili e ricordi, indelebili di Ponza: L’isola della Luna.



IL FASCINO SETTEMBRINO E AUTUNNALE


Quando i turisti se ne vanno, l’isola del Tirreno, dove abitano poco più di tremila persone, torna alla vita tranquilla di sempre. E chi sbarca qui in questo periodo ha solo l’imbarazzo della scelta tra fare trekking con viste spettacolari, giri in mare e tuffi indimenticabili. Perché il bagno da queste parti si fa fino a novembre. È abbastanza evidente, dunque, che è l’autunno il momento migliore per esplorare l’isola da terra con le sue temperature piacevolmente miti e un sole che non scotta.



FINITA L’ESTATE


Ponza diventa dunque la patria di chi vuole ancora perdersi nella bellezza di calette e spiagge dal fascino primordiale come Cala Fonte, Cala Inferno e Cala Felce, le famose Piscine naturali adiacenti alla spiaggetta di Cala Feola, o quella detta Cala del Core. A Punta Incenso c’è la spiaggia di Cala Gaetano e tra la famosissima Chiaia di Luna e Cala Feola ecco spuntare i Faraglioni di Lucia Rosa dove si sono create una serie di grotte, spiagge e calette. Anfratti costieri e angoli di paradiso imperdibili anche a bordo delle imbarcazioni che effettuano il tour guidato completo dell’isola.



NON SOLO MARE


È altrettanto facile perdersi nelle particolari stradine e viottoli pedonali. Gradini anche di fortuna, in mezzo a cactus, fichi d’india, arbusti della macchia mediterranea, che scendono spesso ripidamente a mare e che conducono alle famose cisterne della Dragonara, importante opera idraulica di epoca romana. Ma per gli amanti di arte e cultura ci sono anche le Grotte di Pilato, la Chiesa di San Silverio e Santa Domitilla, con la sua imponente cupola, la Chiesa di San Giuseppe, il Museo Archeologico di Ponza, la tipica Chiesetta della Madonna della Civita, il Giardino Botanico, il Porto Borbonico, il centro storico e il Faro di Punta Incenso.



PONZA: CIAK SI GIRA


Sono ben 15 i film girati a Ponza. La splendida isola ha fornito il perfetto set cinematografico a tante pellicole di successo. Tra questi capolavori c’è “Africa sotto i mari”, un film del 1953 diretto da Giovanni Roccardi. Anche Federico Fellini, ha scelto Ponza come location per una delle sue opere più celebri: “Satyricon” (1969), così come il regista russo Nikita Michalkov che ha scelto Ponza per girare: “Occhi neri (Oci ciornie), un film del 1987. Ancora oggi, Ponza continua a essere un’isola ambita dai grandi registi internazionali. Un esempio? “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”, un film del 2004 diretto da Wes Anderson.



A TAVOLA TRA LEGUMI E RICETTE DI PESCE


Sull’isola gli accenti campano/laziali riecheggiano ovunque e questo fa presagire quanto forte sia l’influenza della cucina mediterranea. Una cucina indiscutibilmente però ricca di contaminazioni, poiché diverse sono le popolazioni che l’hanno abitata nei secoli. Dunque, una tavola che riserva molte sorprese: a parte il pesce, indiscusso protagonista, trovano spazio anche i legumi che spesso accompagnano crostacei o pesci; non a caso la zuppa di lenticchie è uno dei piatti di comfort food dei ponzesi. Vietato poi lasciare l’isola senza aver degustato linguine all’aragosta, spaghetti alla granseola e soprattutto il coniglio alla ponzese, con alloro, pomodorini, cipolla e vino.



DALLA LETTERATURA A TERRA D’ESILIO


È proprio qui che venne ambientato da Omero il canto dell’Odissea dedicato a Ulisse e alla maga Circe che abitava sull’isola. Senza dimenticare il poeta Eugenio Montale che dedicò all’isola Ponza una poesia contenuta nella raccolta “Ossi di seppia”. In pochi sanno che anche Benito Mussolini ha una storia legata all’isola di Ponza. È qui che rimase prigioniero per 10 giorni nel luglio del lontano 1943, dopo la caduta del Fascismo, prima di essere trasferito in Sardegna sull’isola della Maddalena. Ponza è famosa, inoltre, per essere stato il primo luogo in cui vennero confinati gli oppositori politici del regime fascista: Mussolini istituì qui il confino nel 1928 e in quello stesso anno arrivarono i primi prigionieri. Tra i più celebri troviamo: Sandro Pertini, Pietro Nenni, Lelio Basso e Giorgio Amendola.



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