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Natale: il fascino dei borghi italiani


In giro per il mondo: ASIAGO, GUBBIO e AMALFI, Italia


di Stefania Antonetti



ASIAGO TRA NATURA E STORIA


Una cornice di montagne e pendii dove convivono oasi verdi di boschi, prati, pascoli e piccoli centri urbani: è l’Altopiano di Asiago, in Veneto, provincia di Vicenza. è qui che si “incontra” un paese situato a mille metri di altezza dove si respira pace, tranquilla e lentezza. Asiago, centro principale dell’Altopiano dei Sette Comuni (Asiago, Rotzo, Enego, Foza, Roana, Gallio, Lusiana) ne è il capoluogo. Un luogo magico e imperdibile per gli amanti della natura, dell’aria aperta, delle camminate, ma anche delle tradizioni gastronomiche (come non citare il famosissimo formaggio Asiago DOP), della storia, cultura e dell’arte. Completamente ricostruito dopo la Grande Guerra, è considerato una delle capitali italiane dello sci di fondo. Quando infatti la morbida coltre bianca ricopre il paesaggio, Asiago si trasforma nel regno degli appassionati dello sci di fondo con più di 500 chilometri di piste che solcano l’intero Altopiano. C’è spazio anche per gli amanti dello snowboard, per chi ama pattinare sul ghiaccio o fare ciaspolate o per chi desidera divertirsi cavalcando uno slittino. Neve a parte, è altrettanto interessante visitare: il Parco Millepini; il Centro storico con la sua splendida Piazza Carli in cui domina la Fontana del Fauno e il Duomo di San Matteo; il Sacrario Militare (al suo interno riposano quasi 60.000 soldati della Prima Guerra Mondiale); il Laghetto Lumera e Forte Interrotto. L’assenza di inquinamento luminoso permette inoltre di godere di un magnifico cielo stellato. Non a caso qui si trova il più importante centro osservativo di astronomia ottica in Italia accanto a un osservatorio astrofisico. Una meta invernale interessante che regala una magia speciale durante il periodo delle feste natalizie grazie anche ai tanti mercatini che inaugurano già a metà novembre.



GUBBIO LA “CITTÀ” DEI MATTI”


Un borgo suggestivo dove l’arte incontra cultura e ambiente. Gubbio è tra le più antiche città dell’Umbria, meravigliosamente conservata e ricca di monumenti che testimoniano il suo glorioso passato. Architettonicamente rappresenta il capolavoro della civiltà medievale e della società due-trecentesca, articolata nelle corporazioni di arti e mestieri. Testimonianza delle sue antiche origini sono le Tavole Eugubine e il teatro romano mentre domina dall’alto la monumentale basilica di Sant’Ubaldo. Risale all’inizio del XIV secolo, la costruzione di Palazzo dei Consoli, simbolo della città e sede museale, della piazza pensile (piazza Grande) e del Palazzo Pretorio a cui si aggiungono Palazzo Ducale, Palazzo Beni, Palazzo del Capitano del Popolo e Palazzo del Bargello con la sua “fontana dei Matti”, nota per una curiosa tradizione. Si racconta infatti che “lo straniero arrivato nella città “dei matti”, debba fare di corsa il giro della fontana per tre volte. L’acqua che schizza lo bagnerà facendolo diventare cittadino di Gubbio”. Meritevole di attenzione sono anche la Cattedrale, Santa Maria Nuova, la chiesa di Sant’Agostino, San Pietro, la chiesa di Sant’Andrea o Monastero di San Marziale e la chiesa di San Domenico. Colpisce anche l’aspetto naturalistico con il Parco del Monte Cucco e la suggestiva Gola del Bottaccione. Uno dei momenti migliori per visitare Gubbio, sembra essere proprio dicembre, grazie anche all’Albero di Natale più grande del mondo entrato nel 1981 nel Guinness dei Primati. Una sagoma di un gigantesco albero realizzato che dispone sulle pendici del Monte Ingino oltre 800 corpi illuminati che disegnano un effetto cromatico unico.



AMALFI UNA PERLA RARA


Magia e incanto, bellezza e tradizione. Con la sua storia ultracentenaria Amalfi stupisce anche in inverno. Errato associare la Costiera Amalfitana soltanto all’estate, perché il fascino, l’incantevole armonia dei paesaggi, i colori e i profumi sono più che mai vivi nel periodo delle feste natalizie. E Amalfi, quell’insieme di casette bianche arrampicate sui monti Lattari che scendono a picco sul mare, certo non è da meno. L’allestimento spettacolare della stella cometa, che dal Monte Tabor raggiunge il Duomo di Amalfi, conferma il Natale come la festa più scenica e sentita tra sacro e profano, ma anche uno dei periodi migliori per scoprire l’ottima tradizione culinaria dove primeggiano i dolci, come mustacciuoli, struffoli, zeppole e torroni. Visitare questa cittadina, che dà il nome a tutta la costiera, vuol dire anche: “liberarsi, seppure per un breve periodo, di tempi, orologi e cellulari”. I tradizionali mercatini, principalmente distribuiti sul Lungomare dei Cavalieri, sono la premessa di una visita che può iniziare da Piazza Duomo con al centro la fontana dedicata a Sant’Andrea e alle spalle la maestosa scalinata che porta alla Cattedrale dove poter ammirare i colonnati bianchi e il Chiostro del Paradiso. Le botteghe permettono di accedere nei vicoli salendo le strette scale formate da gradini di pietra, fino ad arrivare alla fontana “Cap e ciuccio”, al suo interno, sommerso dall’acqua c’è un presepe dove i turisti, come nella più famosa fontana di Trevi, possono esprimere un desiderio. Caratteristica è anche Piazza Municipio, il Rione Vagliendola, il Museo della Carta, la Valle dei Mulini, la Grotta dello Smeraldo, la Torre dello Ziro e l’Arsenale della Repubblica, testimone del glorioso passato di città marinara.


 

Photo ©Depositphotos.com

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