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Le Spontanee: “cogliere” l’utile col dilettevole


Una passeggiata di buon’ora in campagna, lontano da strade e polveri di ogni sorta, è ideale per il nostro benessere psicofisico, ma può diventare anche l’occasione perfetta per cogliere le erbe di campo appena spuntate, fresche e tenerissime.


Sarebbe meglio avere almeno un’infarinatura botanica per riconoscere le tante varietà di erbe spontanee che offre la natura prima della loro raccolta. Se così non fosse, chiacchierate con qualche esperto, o affidatevi ad un anziano contadino, che sarà felice di accompagnarvi nella passeggiata alla ricerca di gustose primizie selvagge. Perché sono proprio gli anziani abitanti delle campagne i custodi di questo tesoro naturale, sono loro che sanno quante e quali sono le erbe commestibili che crescono spontanee nei prati, erbe di gran lunga più generose e accattivanti nel gusto rispetto alle solite proposte dal mercato. In un campo, puoi trovare il dolce e l’amaro, il piccante e l’aromatico. Puoi addentare la tenerezza o la croccantezza, il liscio e, addirittura, il peloso... Oltre alle specie erbacee ve ne sono alcune legnose come la Vitalba (l’infestante per eccellenza delle campagne), di cui raccogliere le cime nuove. Sono tutte ideali per una dieta equilibrata, integrale, perché ricca di fibre, oligoelementi minerali, vitamine e sostanze diuretiche e depurative.


Ma come si consumano le erbe spontanee? Raccolte tenerissime, dopo un’accurata pulizia in acqua fredda solo al momento del consumo, le erbe di campo sono ideali in insalata, per una misticanza profumata anche con qualche fiore edibile, come le violette, il trifoglio, la malva o la camomilla. Si posso poi lessare in acqua bollente e condire con un filo di olio di oliva. Ma per un gusto più sostenuto, fatele saltare direttamente in padella con uno spicchio d’aglio, olio extravergine di oliva, del peperoncino piccante o qualche oliva. Sono perfette anche per insaporire torte salate, ravioli o frittate, proprio come quella che vi proponiamo con il depurativo e gustoso tarassaco.


Non dimenticare

Quando partirete per la vostra avventura agreste, portate sempre con voi un manuale per riconoscere le erbe (che potrebbero essere velenose...), nel dubbio prelevate la pianta completa di radici, stelo, foglie, fiori e frutti per identificarla appena possibile. Raccogliete lontano da fonti di inquinamento e dalla presenza di bestiame; eventualmente, cuocete il raccolto. Infine, proteggete gambe e mani da graffi, vipere e insetti, indossando pantaloni lunghi o calzettoni, guanti e calzando scarpe da trekking. E non dimenticate coltello, paletta e cesoie, sacchetti di carta o cestino di vimini per la raccolta.

 

Frittata con il tarassaco


Ingredienti per 2 persone


• 3 uova

• 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

• 100 g circa di tarassaco

• 1 spicchio d’aglio

• Parmigiano grattugiato a piacere

• olio extravergine di oliva

• sale e pepe


Rompete le uova in una ciotola e sbattetele con un pizzico di sale e pepe, e una manciata abbondante di Parmigiano grattugiato. Lavate e asciugate bene le foglie del tarassaco, poi tagliatele grossolanamente. Scaldate due cucchiai di olio di oliva in una padella antiaderente, rosolatevi lo spicchio d’aglio pelato e il tarassaco tagliato, poi, eliminate l’aglio e versatevi il composto di uova. Lasciate cuocere la frittata per qualche minuto a fuoco vivo. Quando si sarà rappresa, giratela delicatamente con l’aiuto di un piatto e lasciatela cuocere ancora qualche minuto. Quando la superficie sarà dorata, togliete la frittata dal fuoco e servitela.

 

Foto © Depositphotos.com

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