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Le Fave: la carne dei poveri


Crude o cotte, fresche o secche, saporite, versatili e salutari. Sono le protagoniste indiscusse della stagione primaverile. Ricche di fibre, proteine e sali minerali fanno bene a cuore, mente e corpo e aiutano a perdere peso. Un vero elisir di bontà e salute.


Toniche, energizzanti e ricche di sapore, le fave sono ufficialmente le regine incontrastate della primavera. Versatili, gustosi e salutari legumi che ci accompagnano in questo periodo dell’anno, aggiungendo una nota insolita ai nostri piatti, dalle insalate alle preparazioni più elaborate. Fresche e tenerissime, le fave sono perfette per pranzi e picnic all’aria aperta, svelando così il loro lato più dolce nell’abbinamento con salumi e, soprattutto, secondo l’uso toscano, con il pecorino fresco. Una volta cotte, invece, danno vita a ricette semplici e ricche appartenenti alla tradizione contadina o a rivisitazioni attuali e creative.



MA C’È DI PIÙ


Al di là delle tradizioni culinarie, è bene precisare che le fave fresche che possono essere acquistate solitamente tra inizio aprile e metà giugno, si trovano sui banchi del mercato di tutta Italia. “E per fortuna, verrebbe da aggiungere considerando le loro notevoli caratteristiche nutrizionali: ricche di proteine e fibre vegetali, ma povere di grassi, fonti imperdibili di vitamine e sali minerali.  Senza dimenticare che sono un alimento estremamente economico”, spiegano nutrizionisti e dietologici.



DA DOVE ARRIVANO?


Sono dei legumi provenienti da una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle leguminose Vicia Faba, originaria dell’Asia. Attualmente le zone di maggiore coltivazione sono l’Italia, la Germania e la Cina. Esistono diverse varietà, che si distinguono in base alle dimensioni (più grosse o più piccole), o in base al colore ossia verde, viola o rossiccio. Tendenzialmente le fave comuni sono di dimensioni medie e colore verde. La raccolta avviene in primavera, periodo in cui possono essere consumate anche crude, soprattutto quelle più tenere mentre per il resto dell’anno si possono mangiare le fave secche (dopo averle reidratate) o congelate.



LE PROPRIETÀ NUTRIZIONALI


Protagoniste nei tempi antichi, come cibo dei poveri per eccellenza, considerato lo scarso costo e la semplice reperibilità, sono preziosi legumi poveri di grassi (per la precisione circa 80 kilocalorie per 100 grammi) ma assai ricchi di acqua e principi nutritivi. Le fave contengono la vitamina A indispensabile per la crescita e per la riparazione cellulare; la vitamina K importante per la coagulazione del sangue; i folati, i precursori dell’acido folico, implicato nello sviluppo del sistema nervoso; il ferro, minerale chiave per il trasporto dell’ossigeno ai tessuti e per la produzione dei globuli rossi; il potassio che aiuta a regolare la frequenza cardiaca e a ridurre la pressione arteriosa; il fosforo coinvolto nella riparazione cellulare e nell’attivazione di diversi enzimi e il calcio, essenziale per la calcificazione ossea.



CONTROINDICAZIONI ED EFFETTI NEGATIVI


Non tutti possono però beneficiare delle virtù delle fave. “In particolare, non devono essere consumate da chi soffre di favismo, un difetto genetico dell’enzima glucosio 6-fosfato deidrogenasi, presente solitamente nei globuli rossi –spiegano gli esperti-. Il soggetto carente di tale enzima, quando ingerisce fave, ha un’improvvisa distruzione dei globuli rossi, e quindi si ha anemia emolitica con colorazione giallastra della pelle. Il consumo è quindi vietato a chi è allergico e sconsigliato a chi soffre di diarrea, dato l’effetto lassativo delle fave. In caso di diabete, è opportuno invece limitarne il consumo.



FAVE, TRA STORIE E LEGGENDE


Un legume antico largamente consumato e apprezzato da svariati popoli antichi (egizi, sumeri, greci, romani ed ebrei), nonostante l’aurea funesta che lo avvolgeva. E mentre Aristotele ne consigliava l’utilizzo, Pitagora, il primo importante vegetariano della cultura occidentale, proibiva le fave ai suoi discepoli. Questo perché le macchie scure dei fiori di fava erano considerate simboli della presenza delle anime dei morti, dunque segni infernali.



ELISIR DI BENESSERE


Inserire le fave nei menù primaverili rappresenta un vantaggio per la nostra salute. Consumare quest’antico e prezioso legume apporta una serie di importanti benefici:

  • Perfette per la linea. Ricche di acqua e povere di grassi e carboidrati, le fave sono adatte per chi segue un’alimentazione sana oppure per chi vuol perdere peso.

  • Ottima fonte di proteine. Cento grammi di fave fresche contengono circa 5,2 grammi di proteine. Di queste, circa il 30% sono ricche di lisina, un amminoacido essenziale, importante nel funzionamento del nostro organismo.

  • Favoriscono la diuresi. Il buon contenuto di potassio permette di contrastare la ritenzione idrica, favorendo la diuresi con effetti positivi sia per chi soffre di pressione alta sia per i soggetti con l’inestetismo della cellulite.

  • Contrastano l’anemia. Le fave contengono una buona quantità di ferro, minerale indispensabile per il buon funzionamento dell’organismo e del sistema immunitario.

  • Abbassano il colesterolo. Ricche di fibre vegetali, queste preziose sostanze nutritive supportano la salute cardiovascolare e stabilizzano i livelli di colesterolo nel sangue. Efficaci nella riduzione del colesterolo LDL, prevenendo l’insorgenza di patologie cardiovascolari.

  • Prevengono il diabete. La presenza di magnesio e di fibre contribuisce a stabilizzare il valore degli zuccheri nel sangue, sono pertanto consigliate in caso di diabete o iperglicemia.

  • Proteggono le ossa. Il calcio e il manganese, fondamentale per supportare la funzionalità del sistema nervoso, endocrino e immunitario, proteggono l’apparato scheletrico e prevengono artrite e osteoporosi.

  • Azione benefica sul cervello. Contengono la L-dopa, un amminoacido intermedio che aiuta a mantenere in salute l’organismo; grazie a tali effetti benefici, la L-dopa è utile nella prevenzione del morbo di Parkinson.

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