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L’Estate e il Coronavirus


In città, in montagna o al mare? L’importante è non lasciare a casa il buon senso: le attenzioni e le precauzioni indispensabili


Per molti di noi estate è sinonimo di mare. Ma come dobbiamo comportarci in vacanza e in spiaggia nell’estate dell’emergenza Coronavirus? A guidarci è direttamente l’Istituto Superiore di Sanità, che ha pubblicato una serie di raccomandazioni utili per sindaci ed enti locali, responsabili delle spiagge pubbliche, per i gestori degli stabilimenti balneari e, ovviamente, per gli ospiti. L’organizzazione degli spazi e dei percorsi è di grande supporto, perché deve essere progettata per evitare gli assembramenti. Così negli stabilimenti gli accessi sono regolati su prenotazione, anche on line, e gli ingressi scaglionati per fasce orarie. No agli eventi che possano creare raduni di persone: la classica serata sulla spiaggia può essere organizzata solo se sono garantite le distanze, ad esempio con postazioni a sedere. La misurazione della temperatura è indispensabile, così come la conservazione dell’elenco delle presenze per almeno 14 giorni: in caso di contagi è necessario, infatti, rintracciare gli ospiti. Non ultima l’igiene: si raccomanda di pulire ogni giorno le superfici, dalle cabine, arredi compresi, alle aree comuni, sanificando con particolare attenzione le attrezzature che si usano di più come sedie, sdraio, lettini e natanti, di cui è vietato l’uso promiscuo. Importante anche limitare l’uso di quelle strutture ove non sia possibile assicurare una disinfezione intermedia tra un utente e l’altro, come cabine docce singole e spogliatoi. In ogni caso è vietato trattare spiagge, terreni, arenili o ambienti naturali con prodotti biocidi. Segnaletica multilingue, o comunque comprensibile ai turisti, e igienizzanti per le mani non possono mancare. Il personale, ovviamente, deve essere munito di appositi dispositivi di protezione individuale e tutti, bambini compresi, devono rispettare le distanze di sicurezza o, laddove non sia possibile, avere la propria mascherina. Per il resto, possiamo stare tranquilli. «Non ci sono evidenze scientifiche della presenza del virus nell’acqua di mare: il sale ne impedirebbe la sopravvivenza, e si può camminare sulla sabbia, ma l’importante è il rispetto delle regole relative al mantenimento del distanziamento, in questo modo sarà semplice poter fare il bagno in sicurezza ed evitare ogni pericolo» commenta Italo F. Angelillo, Presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (> sitinazionale.org) e Ordinario di Igiene nell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.


I luoghi e i comportamenti più a rischio

«I luoghi più a rischio sono gli ambienti chiusi (indoor) in cui è più frequente il contatto con il pubblico e l’utenza esterna e spesso l’esposizione ad agenti biologici può essere dominante rispetto a quella in ambienti all’aperto (outdoor)» prosegue il professor Angelillo. Attenzione, quindi, a supermercati, uffici, mezzi pubblici, dove è indispensabile una buona manutenzione degli impianti di ventilazione meccanica controllata, con eliminazione del ricircolo dell’aria e pulizia regolare dei filtri: importante anche aprire porte e finestre per aumentare il ricambio d’aria. I comportamenti più a rischio sono il mancato rispetto delle regole del distanziamento fisico, il non utilizzare la mascherina negli spazi chiusi pubblici e, ancora, una scarsa o insufficiente igiene delle mani. Indispensabile, ovviamente, in caso di sintomi similinfluenzali, contattare il medico senza recarsi in studio o al pronto soccorso.


La vaccinazione antinfluenzale

«Le vaccinazioni contro le malattie che hanno particolare impatto sulla popolazione anziana e sui soggetti affetti da malattie croniche (cardiopatie, bronchite cronica, cancro, diabete, etc.), come influenza e pneumococco, sono di straordinaria importanza in un possibile scenario di ritorno dei contagi da COVID-19 nella prossima stagione invernale» spiega il professor Angelillo. La vaccinazione antinfluenzale aiuta a proteggere i soggetti più a rischio dalle forme più gravi di influenza e a distinguere i casi di Covid-19. «È importante ed auspicabile anticipare a settembre la campagna attiva e gratuita per la vaccinazione contro l’influenza stagionale ed ampliare la raccomandazione a tutti i bambini da 0 a 6 anni, negli adulti, a partire dai 50 anni ed agli operatori sanitari». L’obiettivo è chiaro: meno malati significa meno possibili complicanze e pressione sulla sanità che così potrà concentrare le risorse sugli eventuali casi di Covid-19. Nel frattempo, però, godiamoci l’estate.

 

PREVENZIONE

I cardini restano sempre tre. Evitare gli assembramenti, mantenere almeno un metro di distanza di sicurezza e curare l’igiene personale e degli spazi.


BAR & LOCALI

Massima igiene delle superfici, guanti e mascherina per i lavoratori, barriere di separazione, presenza di gel igienizzanti e tavoli a distanza di sicurezza: sono queste alcune delle disposizioni adottate per ridurre il rischio di nuove infezioni.

 

Fotografie © Depositphotos.com

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