"Sentire bene vuol dire sentirsi bene”. Uno slogan purtroppo spesso dimenticato.
“Sono infatti pochi gli italiani che si prendono cura del proprio udito, compresi quelli che già avvertono una diminuzione della loro capacità di comprendere e distinguere tutti i suoni. O chi è più a rischio di sviluppare problemi, perché esposto a rumori costanti sul luogo di lavoro”, spiegano gli esperti.
Eppure, nel nostro Paese, secondo i dati resi noti dal Ministero della Salute sono 7 milioni le persone con problemi di udito, l’11,7% della popolazione. In Italia, l’ipoacusia riguarda infatti una persona su tre (tra gli over 65) e solo il 31% della popolazione ha effettuato un controllo dell’udito negli ultimi 5 anni, mentre il 54% non l’ha mai fatto. Il 25% di coloro che potrebbero averne beneficio usa l’apparecchio acustico, nonostante l’87% di chi ne fa uso, dichiari migliorata la propria qualità di vita. “Molte delle cause che portano alla perdita dell’udito possono essere evitate attraverso strategie di salute pubblica e interventi clinici implementati nel corso della vita – spiegano dal Ministero della Salute -.
La prevenzione è essenziale, dal periodo prenatale e perinatale all’età avanzata. Nei bambini, quasi il 60% della perdita dell’udito è dovuto a cause evitabili che possono essere prevenute attraverso l’attuazione di misure di salute pubblica. Allo stesso modo, negli adulti, le cause più comuni di perdita dell’udito, come l’esposizione a suoni forti e farmaci ototossici, sono prevenibili”. L’importanza di prendersi cura dell’udito va dunque ben oltre la possibilità di preservare la capacità di sentire bene. “Il guadagno in salute, infatti è a 360 gradi”, chiarisce il Ministero della Salute.
E tra le strategie più efficaci di prevenzione indicate dall’Oms per ridurre la perdita dell’udito c’è l’immunizzazione; le buone pratiche materne e infantili; la consulenza genetica; l’identificazione e la gestione delle comuni patologie dell’orecchio; i programmi di conservazione dell’udito sul lavoro per il rumore e l’esposizione chimica; le strategie di ascolto sicuro per la riduzione dell’esposizione a suoni forti negli ambienti ricreativi e l’uso razionale di farmaci per prevenire la perdita dell’udito ototossica.
WORLD HEARING DAY: GIORNATA MONDIALE DELL’UDITO
Torna il World Hearing Day, la Giornata mondiale dell’udito, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e oramai giunta alla sua undicesima edizione. Obiettivo: sensibilizzare i governi mondiali sull’importanza dell’udito, diffondere una corretta informazione sanitaria, prevenire le malattie dell’orecchio che riguardano una persona su dieci. Finalità rilevanti quelle del 3 marzo, tali da coinvolgere oltre 100 paesi in tutto il mondo per richiamare i governi sull’importanza dell’udito e accrescere la consapevolezza di un ascolto sicuro. Secondo gli esperti circa il 5% della popolazione mondiale convive con una perdita uditiva e le stime dell’OMS prevedono che, entro il 2050, una persona su quattro sperimenterà una forma di diminuzione dell’udito. L’edizione italiana, coordinata per l’ottavo anno da Udito Italia Onlus, organizzerà il 2 e il 3 marzo, Hear a Thorn, una vera e propria maratona dell’udito con ospiti e dibattiti.
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