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In ufficio... con il cane!




Cani in ufficio? E perché no! Stemperano la tensione, aumentano la produttività e la creatività dei dipendenti, migliorano l’umore e le relazioni con i colleghi, creano un clima più disteso e meno pesante a lavoro. Ciò malgrado sono ancora poche le aziende in Italia che colgono questa opportunità.


di Stefania Antonetti


Eh, già, Fido è sicuramente un buon esempio per noi bipedi: allegro e festoso, dimentica i torti subiti, le sgridate prese e non tiene il muso. Tanti buoni motivi per portarlo sempre con sé. Ufficio compreso. Addirittura, portare il cane al lavoro? Domanda lecita ma bizzarra a cui molto banalmente gli esperti hanno risposto: “per non lasciarlo solo e godere della sua compagnia”. Ma non basta. Studi recenti hanno dimostrato che avere un cane che scodinzola in mezzo alle scrivanie rende le aziende più produttive e attrattive ed è sinonimo di benessere e di soddisfazione professionale per i dipendenti.



DICONO Sì, 1 LAVORATORE SU DUE…E 1 AZIENDA SU 10


È quanto emerge dall’indagine “Gli uffici pet-friendly nell’era odierna, post pandemia”, condotta da Swg e commissionata dal Gruppo Mars che in Italia è rappresentato dalle aziende Mars, Royal Canin e AniCura. Obiettivo: aprire un confronto sul tema e incoraggiare l’adozione di politiche pet-friendly su larga scala nel mondo del lavoro, condividendo – tra i diversi aspetti – consigli e linee guida su come implementare queste pratiche.



NELLO SPECIFICO


Che due proprietari di cani su 3 vorrebbero poter godere della compagnia del proprio amico a quattro zampe anche in ufficio (64%) e quasi la metà ritiene che le aziende dovrebbero organizzarsi a tale scopo (48%). Le motivazioni sono numerose: aprire i propri uffici ai cani avrebbe delle ricadute positive sia per le persone che per le aziende. La metà dei lavoratori – che siano pet parents o meno – credono, infatti, che la presenza di cani migliori l’umore complessivo dell’ufficio (47%), percentuali leggermente inferiori ritengono inoltre che diminuisca lo stress (42%) e che favorisca le occasioni di connessione con i colleghi (40%).



QUALI I VANTAGGI?


Emerge una maggiore creatività (31%) e produttività (27%) ma soprattutto un’azienda più attrattiva in un’ottica di employer branding (30%). Eppure, la possibilità di far accedere su base regolare il proprio pet negli uffici è una realtà solo in 1 caso su 10, mentre per la restante maggioranza non è mai permesso (55%) o non sono stabilite regole a riguardo (27%). Tutto questo, nonostante 1 persona su 3, tra chi non possiede un cane, avrebbe piacere a godere della presenza di pet in ufficio (33%) e anche chi inizialmente si è dichiarato contrario (34%) sarebbe disposto a cambiare idea qualora i cani avessero dei chiari spazi a cui accedere (32%), fossero vaccinati (14%) o l’azienda prevedesse delle policy di regolamentazione (12%).



LA NORMATIVA ITALIANA


Non esiste una vera e propria legge che regoli la presenza dei nostri amici animali al lavoro. Sta nella singola azienda decidere se dare questa possibilità ai propri dipendenti. Quello che è certo, però, è che dal momento in cui l’azienda decide di aprire le porte agli animali deve istituire delle direttive affinché si rispetti la buona convivenza. Gli uffici pet-friendly devono pensare a degli spazi dedicati agli animali, necessari non solo per rispettare lavoro, spazi e i tempi dei dipendenti ma anche perché i cani hanno le loro esigenze e devono poter beneficiare di uno luogo adeguato. Il successo di un’iniziativa di questo tipo si basa ovviamente anche sull’accettazione, da parte di tutti i soggetti coinvolti, di una “pet policy” precisa. Potrebbero infatti esserci dei soggetti allergici da salvaguardare.


 

Immagine © depositphotos.com

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