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In giro per il mondo: Avignone, Francia


Dal Ponte al Palazzo dei Papi tra storia e incanto


di Luisa Castellini


Non si può dire di essere stati in Provenza senza aver trascorso almeno qualche giorno nella splendida Avignone che già dall’arrivo, con gli antichi bastioni e il fiume, regala più di un’emozione. Partiamo proprio da qui, dal Rodano, che in una giornata di sole si può anche attraversare in canoa con una sosta all’isola Barthelasse, per godere di un impareggiabile panorama sulla città. Non stiamo per entrare in un paesino, è bene ricordarlo, ma in quella che, dal 1309 al 1377, divenne la seconda Roma con il trasferimento del papato durante la famosa cattività avignonese. Di questa importanza restano l’orgoglio e l’imponente palazzo dei Papi in stile gotico, che merita una visita senza fretta. Le antiche e spesse mura si aprono, sorprendendo il visitatore, sulla Grande Cappella Clementina, sulla Sala delle Udienze e in quella del Concistorio dove gli appassionati riconosceranno la mano del sommo maestro senese Simone Martini. Anche i bambini troveranno affascinante la visita, che può essere animata dalle tante attività didattiche possibili. Poco distante ecco il Petit Palais, l’antico Arcivescovado oggi sede di una Pinacoteca che ospita anche molti dipinti di maestri italiani: Martini, naturalmente, ma anche Carpaccio e Botticelli. Gli amanti dell’architettura non tralasceranno la cattedrale romanica, Notre-Dame Des Doms e il parco alle sue spalle dove il verde si dischiude su un romantico laghetto tutto cigni e fenicotteri e lo sguardo si perde sull’antica città, tra pietra e viuzze, e sul celebre ponte Saint Bénézet, patrimonio dell’umanità Unesco.


Passeggiando per le antiche strade potremo lasciarci guidare dal nostro istinto. Di sicuro incontreremo Les Halles, grande mercato coperto, e con un po’ di fortuna assisteremo a uno show cooking, e passeremo da Rue des Teinturies, che dalle mura corre a fianco del canale Sorgue con tanti mulini ad acqua, un tempo indispensabili per la filatura dei tintori - da cui il nome della via. Oggi questa zona brulica di dehors, di bar e ristoranti, dove di certo troveremo un’ottima proposta per la nostra soirée. E il giorno dopo? Ci attendono il Museo Louis Vouland, casa di un collezionista appassionato di dipinti provenzali di fine ‘800 e di arti decorative. Anche il Museo Calvet porta il nome di un personaggio d’eccezione: il medico Esprit Calvet, altro grande collezionista che alla città ha donato un palazzo settecentesco con la sua collezione. Non ultimo il Museo Angladon, con l’unico dipinto di Van Gogh rimasto in Provenza e una selezione di opere dal ’700 agli Impressionisti, con qualche incursione nel secolo breve, tutte ambientate tra arredi e arazzi come nella dimora di un’amatore. L’arte contemporanea è invece di casa alla Collection Lambert. Gli amanti delle arti, della danza e del teatro programmeranno la visita a luglio, quando la città si anima col famoso Festival d’Avignon, ma ogni periodo dell’anno è perfetto per visitare tutta la Provenza. Non ci resta che imparare l’antica filastrocca Sur le pont d’Avignon… e ballare, ballare, ballare!


Per assaporare lo spirito del Midi possiamo concederci un Pastis in Place de l’Horloge, osservando il via vai degli studenti della grande Université


 

Foto © Depositphotos.com

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