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Il caldo da alla testa

Psicologia

La canicola scalda gli animi e aumentano stress, alterazione dell’umore e deficit di concentrazione.

La conferma arriva dalla scienza. Le alte temperature sono un potente fattore di stress con effetti considerevoli sui livelli di ansia, stress, aggressività e capacità cognitiva.


di Stefania Antonetti


Domanda lecita: “Esiste una correlazione tra stagione calda, comportamenti aggressivi e aumento dello stress?”. Sì! Una risposta secca che si traduce in pura e semplice verità scientifica, perché, l’intensa calura e l’afa insopportabile aumentano la sensazione di ostilità, aggressività e insofferenza. Il cervello umano risulta essere sensibile all’aumento della temperatura, al tasso di umidità e all’esposizione della luce solare. Le ondate di caldo esasperano le reazioni di chi soffre di mania, ipomania, disturbi ossessivi-compulsivi e attacchi di panico. Malesseri gravi o lievi, che si stima, colpiscono in Europa il 40% della popolazione.



NON SOLO PROBLEMI FISICI


Le ondate di caldo hanno un enorme impatto sulla nostra salute fisica e mentale. I medici lo sanno e per limitare i danni dispensano consigli utili per contenere il disagio e ridurre i rischi. Rischi collegati all’afa e alle temperature torride che possono avere conseguenze serie sulla nostra salute cardiovascolare. Sicuramente l’evento più temuto, e il più pericoloso è il colpo di calore, tuttavia, occorre prestare attenzione anche alla salute mentale, perché le ondate di caldo possono peggiorare i sintomi.



OLTRE IL CORPO C’È LA MENTE


Gli studi che hanno evidenziato come il caldo influisca negativamente sul benessere psichico sono davvero numerosi. Una meta-analisi pubblicata sulla rivista Environment International, afferma che: “i risultati supportano l’esistenza di un’associazione tra l’esposizione a temperature elevate ed effetti negativi sulla salute mentale”. Gli autori mostrano inoltre che: “per ogni incremento di temperatura di 1°C rispetto alle medie mensili i decessi legati alla salute mentale aumentano del 2,2% e le malattie collegate alla sfera psichica crescono di quasi l’1%”. Le statistiche mostrano che nei mesi più caldi si registra un incremento di omicidi, violenze domestiche e abuso di sostanze stupefacenti.



AUMENTANO STRESS E AGGRESSIVITÀ


“L’aumento delle temperature può essere considerato un potente fattore di stress, capace di ridurre le nostre capacità di controllo rispetto agli stimoli ambientali negativi, e in alcune circostanze può predisporre a comportamenti aggressivi e impulsivi”, ha dichiarato in diverse interviste la psicoterapeuta Eleonora Iacobelli, presidente Eurodap (Associazione Europea per il disturbo da attacchi di panico) e direttore scientifico di Bioequilibrium. “La stanchezza e le preoccupazioni accumulate durante l’anno – ha sottolineato l’esperta – il caldo non fa altro che incidere negativamente sul nostro equilibrio psicofisico. Di per sé potrebbe bastare il fattore termico ad aumentare il nostro nervosismo e la nostra aggressività, ma, oltre a ciò, va tenuta presente anche la ciclicità di alcune patologie psichiche relative soprattutto agli stati umorali”.



COSA SUCCEDE?


“Il caldo, al livello neurobiologico, colpisce le cellule cerebrali alterando i livelli di minerali e può portare a sperimentare sensazioni di allarme e di pericolo che, se non gestite, conducono a comportamenti di controllo ed evitamento, nell’illusione di sentirci protetti, ma che, al contrario ci faranno sentire fragili e minacciati”, ha aggiunto la psicoterapeuta. Il caldo “intacca” però anche in modo indiretto: le temperature elevate provocano infatti una minore qualità del sonno che causa stress e irritabilità nelle ore diurne con alterazione dei ritmi biologici del sonno e della veglia, favorendo stanchezza, spossatezza e poca concentrazione.  Può essere causa, inoltre, di tachicardia e sudorazione, sintomi simili e a volte riconducibili a quelli tipici dell’ansia. Il calo della pressione procura un senso di agitazione psichico-fisica e di confusione mentale.



TROPPO CALDO E L’ATTENZIONE CALA


Le temperature elevate costringono il corpo a spendere energie (sotto forma di glucosio). Operazione necessaria, per mantenere la temperatura omeostatica interna in un range salutare, sottraendo però carburante al nostro cervello e rendendo di fatto meno efficienti le varie funzioni cognitive. “Diventiamo perciò meno abili nel riflettere, nel collegare le idee per poter effettuare un ragionamento, nel mantenere per un certo tempo la concentrazione -spiegano gli esperti-. Si rilevano inoltre deficit nella capacità di prendere decisioni e di orientarci nello spazio intorno. I riflessi appaiono più lenti con tutti i rischi che ne conseguono anche in termini di guida”.



ATTENZIONE ALL’ARIA CONDIZIONATA


“La tanto agognata e utilizzata aria condizionata, spesso invocata ai primi caldi, deve essere utilizzata con il dovuto criterio”. Il monito arriva dai medici, i quali spiegano: “difatti gli sbalzi di temperatura repentini, riscontrabili in locali a uso domestico, commerciale o lavorativo, influenzano la produzione di ormoni provocando nervosismo, difficoltà del sonno, agitazione e sintomi riconducibili a stati ansiosi.



CONSIGLI MIRATI PER RESISTERE


Mantenere un certo equilibrio e tenere a bada gli “effetti collaterali” del gran caldo. E per raggiungere l’obiettivo gli esperti suggeriscono: “per contrastare l’effetto delle torride temperature sulla psiche e sul nostro organismo è importante mantenere un buon ciclo sonno veglia, cercando di riposare in una stanza fresca e aerata, senza fare eccessivamente tardi per troppi giorni di seguito. Occorre prestare attenzione alla sensazione soggettiva di fatica e adeguare gli sforzi in base ad essa. Errato spingersi al di là di quello che il fisico può affrontare e risparmiare così ulteriori stress. Evitare di assumere alimenti eccitanti in quantità eccessive (caffè alcol e nicotina); seguire una corretta idratazione, consumare abbondante acqua al giorno e optare per un’alimentazione fresca (pasti leggeri ricchi di frutta e verdura). È invece fortemente sconsigliato (se non per questioni di massima urgenza), uscire nelle ore più calde.”

 

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