top of page

Giornata Mondiale dell'Epilessia




Istituita nel 2015 dalla International Bureau for Epilepsy (IBE) e dalla International League Against Epilepsy (ILAE), la Giornata Internazionale dell’Epilessia, che quest’anno si celebra il 10 febbraio, gioca sempre più un ruolo importante nella diffusione di una maggiore consapevolezza circa una delle malattie neurologiche più diffuse al mondo.


a cura della redazione


L’evento, che vede coinvolti 138 paesi, ha come obiettivo quello di sensibilizzare il pubblico sulla condizione epilettica e incoraggiare la comprensione e l’accettazione delle persone affette da tale patologia, troppo spesso vittime di discriminazioni e pregiudizi. Combattere lo stigma e promuovere l’inclusione rimane una sfida fondamentale in Italia e nel mondo, così come sostenere strategie di cura sempre più efficaci e inclusive per tutti i malati, diagnosi precoci e supporto adeguato alle cure.



EPILESSIA: L’IMPORTANZA DELLA CONOSCENZA


“È fondamentale aumentare la consapevolezza e la comprensione di questa malattia, talvolta invisibile e garantire ad ogni persona di poter essere curata e supportata nel rispetto della sua dignità”. Così scrive in una nota il Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli. Far chiarezza diventa dunque fondamentale per aiutare a capire meglio una tra le più frequenti patologie neurologiche peraltro riconosciuta come malattia sociale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).


COS’È L’EPILESSIA?


La parola stessa deriva dal verbo greco e’πιλαµβa’νειν (epilambanein) che vuol dire “essere sopraffatti, colti di sorpresa”. Nello specifico la Società Italiana di Neurologia precisa che: “L’epilessia è una malattia caratterizzata dalla persistente predisposizione dell’encefalo a generare crisi epilettiche. Quest’ultime sono manifestazioni cliniche molto variegate, che insorgono improvvisamente, hanno breve durata (da pochi secondi a 2-3 minuti) e sono determinate da impulsi elettrici abnormi di uno o più gruppi di neuroni “ipereccitabili”. Una condizione neurologica dunque caratterizzata da una predisposizione a generare crisi epilettiche ricorrenti ossia il risultato di una temporanea alterazione del normale funzionamento del cervello. Si parla di epilessia, ma sarebbe più corretto parlare di epilessie in quanto alcune forme esordiscono precocemente, già nei primi mesi di vita (e possono associarsi ad altre manifestazioni di un disturbo dello sviluppo del sistema nervoso) altre in differenti età dello sviluppo. Alcune forme possono guarire, altre sono croniche ma controllate dai farmaci, altre sono farmaco resistenti (circa il 30%) mentre le cause possono essere genetiche, strutturali, infettive, metaboliche, autoimmuni.



I NUMERI DELL’EPILESSIA


Una patologia cronica che colpisce oltre 50 milioni di persone nel mondo di cui 6 milioni solo in Europa mentre Italia si stima ne soffrano circa 500.000 persone (circa 1 persona ogni 100). Dall’insieme dei dati pubblicati, risulta che, in un anno, il numero di nuovi casi di epilessia in Italia è pari a circa 36.000 il cui esordio può avvenire a qualunque età, con picchi sicuramente nella popolazione pediatrica e anziana. La Federazione Italiana Epilessia precisa infatti che: “in età pediatrica l’epilessia rappresenta la principale malattia neurologica: nel 60% dei casi, l’esordio avviene in questa fascia di età e, in Europa, circa 5 bambini su 1000 sono affetti da una forma di questa patologia. Si tratta di un dato preoccupante poiché l’insorgenza precoce della malattia causa, in molti casi, deficit neurologici a lungo termine.

Comments


© 2023 Moretti Editore per immagini e testi

MORETTI EDITORE - Edizioni Personalizzate srl a socio unico
p.iva 01928520996 - Tutti i diritti riservati

bottom of page