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Giornata mondiale del cancro al pancreas


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Torna in agenda il 20 Novembre 2025 il “World Pancreatic Cancer Day”, la Giornata Mondiale del Tumore al Pancreas promossa ogni anno dalla World Pancreatic Cancer Coalition. Obiettivo: porre l’attenzione su tale patologia e sottolineare la necessità di una maggiore consapevolezza, di finanziamenti e di ricerca.


a cura della redazione


Un’iniziativa nata nel 2013 quando per la prima volta le associazioni pazienti, impegnate in tutto il mondo, si sono riunite per discutere su come lavorare insieme per aumentare la consapevolezza globale sul tumore al pancreas e operare in modo collaborativo per sostenere gli sforzi reciproci. Nacque così la prima giornata mondiale ufficialmente istituita nel 2014 che cade ogni anno il terzo giovedì di novembre durante il mese della sensibilizzazione per il tumore al pancreas e che ha acquisito come colore simbolo il viola.


Una campagna di comunicazione che dura tutto il mese

Una neoplasia salita alla ribalta mediatica dopo aver colpito personaggi famosi come l’ex allenatore di calcio Sven-Göran Eriksson, prima ancora Gianluca Vialli e non ultima l’attrice Eleonora Giorgi. È considerato il “big killer” dell’oncologia e tra le vittime della malattia si annoverano anche Anna Magnani, Mariangela Melato e David Bowie. L’elenco dei nomi illustri e meno illustri che hanno perso la battaglia contro il tumore al pancreas è davvero lungo: in Italia si stima che ci siano oltre 14mila casi ogni anno. “Ma perché è così insidioso?” “Perché una così elevata mortalità?”. “Il motivo è semplice quanto banale. È difficile da intercettare in fase iniziale: i sintomi sono vaghi e spesso confusi con altre patologie – spiegano da sempre gli esperti -. La diagnosi viene fatta, nella maggior parte dei pazienti, quando la malattia è ormai metastatica e non è più possibile un intervento chirurgico. Tuttavia, se la diagnosi viene fatta precocemente e il paziente può essere sottoposto ad intervento chirurgico, le probabilità di sopravvivenza aumentano dieci volte”. Sono questi i motivi che hanno spinto a promuovere nel tempo, novembre come il mese dedicato alla sensibilizzazione sul cancro pancreatico; iniziativa a livello internazionale promossa anche questa volta dalla World Pancreatic Cancer Coalition, il cui testimone, in Italia, è raccolto da Fondazione Nadia Valsecchi e dalla Italian Pancreatic Cancer Community (IPCC). Tutto il mese di novembre sarà così caratterizzato da un susseguirsi di iniziative di sensibilizzazione e di raccolta fondi per finanziare la ricerca su tale patologia che risulta essere la terza causa di morte per cancro nel mondo.


Riconosciamo i sintomi

Secondo quanto riportato sul sito della Fondazione Veronesi: “Il tumore al pancreas, nelle sue fasi iniziali, non provoca sintomi specifici. Quando presenti, i disturbi sono vaghi e spesso confondibili con quelli di altre patologie. Per questo motivo, la diagnosi arriva spesso in una fase avanzata. Con il progredire della malattia, i sintomi diventano più evidenti e variano a seconda della localizzazione del tumore. Tra i segnali più comuni ci sono la perdita di peso e di appetito, l’ittero (colorazione gialla della pelle e degli occhi), il dolore nella parte superiore dell’addome o nella schiena, la debolezza, la nausea e il vomito. Una percentuale di pazienti che varia tra il 10% e il 20% sviluppa anche il diabete come manifestazione correlata al tumore”.


Fattori di rischio

Sebbene la causa esatta sia ancora sconosciuta la ricerca ha evidenziato numerosi fattori associati ad un aumentato rischio di ammalarsi di tumore al pancreas. Ricordano dalla Fondazione Nadia Valsecchi, i principali fattori sono diversi e riconducibili spesso alle: mutazioni genetiche ereditarie che comprendono: mutazione BRCA, fibrosi cistica, poliposi adenomatosa familiare, melanoma multiplo atipico familiare, sindrome di Lynch, pancreatite ereditaria, mutazione PALB2 e sindrome di Peutz-Jeghers. Storia familiare di cancro al pancreas: se una persona ha due o più parenti di primo grado (madre, padre, fratello o figlio) che hanno avuto un tumore al pancreas o un parente di primo grado che ha sviluppato tale tumore prima dei 50 anni, il rischio è maggiore. Storia familiare di altri tumori: il rischio aumenta se esiste una storia di carcinoma ovarico, mammario o del colon familiare, pancreatite ereditaria o melanoma familiare. Il diabete: il cancro del pancreas ha più probabilità di manifestarsi nelle persone con diabete di lunga data (più di 5 anni). Questo può anche essere un sintomo. Tra i fattori a rischio c’è anche la pancreatite (cronica ed ereditaria); il fumo; l’obesità; l’etnia: gli afroamericani e gli ebrei ashkenaziti hanno una maggiore incidenza di cancro al pancreas rispetto agli individui di origine asiatica, ispanica o caucasica. E ancora l’età e la dieta: un’alimentazione ricca di carni rosse e trasformate può aumentare il rischio di sviluppare il cancro del pancreas, ulteriori studi sono al momento in corso per studiare questa correlazione. Una dieta ricca di frutta e verdura invece può ridurne il rischio.


Cosa sapere del pancreas?

Secondo quanto indicato sulla pagina della Word Pancreatic Cancer Coalition: “La maggior parte delle persone sa poco sul proprio pancreas. È uno degli organi più importanti che si trova al centro del corpo e che svolge due fondamentali compiti nella digestione. Il pancreas produce enzimi che aiutano a digerire il cibo affinché il corpo possa assorbire i nutrienti. Produce anche ormoni, tra cui l’insulina, che controllano i livelli di zucchero nel sangue”.

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