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Emozionarsi tra Langhe, Roero e Monferrato


Distese collinari a perdita d’occhio, antichi borghi e castelli arroccati. Un paesaggio che è tutto un susseguirsi di dolci pendii coltivati a vite i cui filari disegnano geometrie per i quali i suggestivi scenari delle Langhe, del Roero e del Monferrato sono diventati Patrimonio dell’Umanità.


In giro per il mondo: Italia


di Stefania Antonetti


Natura, cultura, storia e tradizioni. Anime diverse di un territorio unico. Un mix perfetto che conquista tra colline vitate di rara bellezza, natura selvaggia tra boschi e rocche, paesaggi dipinti da cui svettano borghi, torri e castelli e gioielli architettonici. Prodotti tipici conosciuti in tutto il mondo, una cucina che esalta i sapori semplici della tradizione e ritmi slow che sorprendono. Benvenuti nelle terre del “BuonVenuto” e del “BuonVivere”.



AUTUNNO: PURA POESIA


È la stagione più suggestiva per vivere il Piemonte. Le colline si tingono di giallo, arancio, rosso e color nocciola, che assieme alle pettinate viti, dipingono un paesaggio mozzafiato. Lo scenario offerto dai filari nel periodo di transizione è davvero impagabile. È il momento della vendemmia, ma tra le viti di uva tardiva si riescono a scorgere gli ultimi grappoli incorniciati dai colori rosso, giallo e verde delle foglie in procinto di cadere. Un momento magico per un territorio noto per la produzione di vini e tartufi di altissimo livello dove imperversano feste e sagre, su tutte la Fiera del Tartufo.



LANGHE, ROERO E MONFERRATO


Si trovano nel basso Piemonte, in un territorio tra il fiume Po e l’Appennino ligure, diviso tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo. Più che una zona, un microcosmo caratterizzato da paesaggi vitivinicoli e ambienti in cui uomo e natura, storia e cultura, costruzioni e tradizioni convivono da sempre. Obiettivo: conservare al meglio l’eredità passata che si continua a migliorare, valorizzare e sfruttare in maniera sostenibile. Nulla è mai affidato al caso, ma frutto di conoscenza e specializzazioni.



LE SEI AREE UNESCO


Paesaggi vitivinicoli di rara bellezza tanto che le Langhe, il Roero e il Monferrato sono stati iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dal 2014. Classificata patrimonio dall’UNESCO, la zona ha un’estensione di oltre 10mila ettari e comprende numerosi comuni e sei aree: Langa di Barolo; il Castello di Grinzane Cavour; le colline del Barbaresco; Nizza Monferrato e il Barbera; Canelli e l’Asti Spumante e il Monferrato degli Infernot. Un territorio che affascina tanto da stregare anche il Guardian, il quotidiano britannico ha infatti dedicato al Piemonte uno splendido elogio: “merito del suo buon cibo, di vini rinomati, ma anche dell’arte che nasce nei luoghi più impensati, dando vita a piccoli angoli indimenticabili”.



LE LANGHE IN UN BICCHIERE


Colline pettinate da vigneti custodi di autentiche eccellenze: dal vino al tartufo, dalle nocciole ai piatti tipici della tradizione piemontese. Alba, capitale delle Langhe, riconosciuta nel 2017 dall’UNESCO come “Città Creativa per la Gastronomia”, assieme ai borghi: Barolo, Serralunga d’Alba, Barbaresco, Monforte d’Alba, meritano davvero una visita. Errato identificare le Langhe soltanto con il territorio intorno ad Alba. In realtà l’area è molto più ampia, sono infatti riconoscibili tre zone ben distinte: la Bassa Langa con la città di Alba e tutte le zone circostanti di bassa quota, note per i vigneti e il rinomato tartufo bianco; l’Alta Langa che comprende tutta la parte confinante con la vicina Liguria, caratterizzata da fitti boschi e dalla coltivazione della celebre nocciola “tonda gentile” e infine la Langa Astigiana che prende il nome dall’omonima provincia di Asti con uno dei borghi più caratteristici della zona: Roccaverano e la sua rinomata Robiola. Ricchi di storia e di interesse culturale, meritano attenzione anche Grinzane Cavour, La Morra e Neive.



IL FASCINO DEL MONFERRATO TRA VINO E CASTELLI


Camminare in autunno, tra sentieri che percorrono dolci colline, vigne, boschi e borghi ricchi di storia e tradizioni. È il suggestivo Monferrato, regione piemontese tra le province di Alessandria e Asti, famosa per i suoi paesaggi e i suoi prodotti enogastronomici. Qui si producono tra i migliori vini d’Italia, da gustare assieme ai piatti tipici come funghi, nocciole, formaggi e tartufi, senza dimenticare la grappa. Divisa in tre aree: l’Alto e il Basso Monferrato, il Monferrato Casalese, meritano attenzione: Novi Ligure, Ovada e Acqui Terme, Gavi, Ponzone, Asti, Casale Monferrato e gli “infernot”, piccole grotte scavate sotto le case. Patrimonio dell’Umanità, il territorio è noto anche per i numerosi castelli che dominano su tanti borghi. Esiste un percorso che parte da Ovada e tocca undici comuni, ognuno con il suo castello: Molare, Cremolino, Prasco, Morsasco, Trisobbio, Orsara Bormida, Montaldo Bormida, Carpeneto, Roccagrimalda, Tagliolo Monferrato e Belforte Monferrato. Altrettanto consigliata è una visita ai castelli di Sannazzaro, Razzano, Lajone, Gabiano e Piea.



ROERO, UNA SCOPERTA CONTINUA TRA BORGHI E NATURA


La varietà dei paesaggi, il panorama segnato dalle torri e dai castelli, i colli coltivati a vite e a frutteto e l’armonia dei colori. Un fascino da riscoprire dopo averlo vissuto nelle pagine di grandi scrittori come Davide Laiolo, Cesare Pavese o Nuto Revelli. È il Roero, terra da sempre vocata alla coltivazione della vite e alla produzione di vino che qui non è solo un prodotto ma un culto, così come il rito di sedersi a tavola. Molti gli ingredienti, dalla sabbia delle Rocche, veri e propri canyon originati dal fiume Tanaro, alle dolci colline vitate che convivono accanto a boschi e frutteti. E i castelli che svettano sulle colline come il castello di Guarene; il castello di Magliano Alfieri; il castello Reale di Govone e quello di Monticello d’Alba e quell’imperdibile costellazione di piccoli borghi medievali come Guarene, Monticello d’Alba, Montà d’Alba, Castellinaldo, Monteu Roero e Sommariva del Bosco. E poi c’è Bra, la sua capitale, famosa in tutto il mondo per aver dato vita al movimento “Slow Food”, i sentieri in collina e tra le Rocche e non ultime le “Big Bench” le panchine giganti pensate dell’artista Christopher Bangle.


 

Photo ©Depositphotos.com

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