Tensione e ansia indeboliscono il sistema immunitario e rendono più vulnerabili alle infezioni e alle malattie croniche, in particolare cardiocircolatorie. Come ridurlo per vivere in salute e più sereni
Lidia Rota Vender
• Specialista in Ematologia e malattie cardiovascolari da trombosi
• Presidente di ALT, Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari Onlus
Studi scientifici internazionali hanno dimostrato che lo stress è responsabile di oltre il 70% delle patologie mortali dei cittadini italiani.
Malattie cardiovascolari ed intestinali, ipertensione e tumori risultano spesso strettamente collegati a stress cronico e a uno stile di vita frenetico e poco sano. Tensione e ansia, infatti, possono indebolire il nostro sistema immunitario, rendendolo più vulnerabile a sviluppare infezioni o patologie croniche.
E il nostro cuore?
Lo stress può contribuire a danneggiare il cuore, soprattutto in concomitanza con ipertensione, diabete, sovrappeso, colesterolo alto, predisposizione familiare e fumo. Lo stress provoca il rilascio nel sangue di ormoni che aumentando la pressione, rallentano il passaggio del sangue e dell’ossigeno, e accentuando la sua tendenza a coagulare, provocano i cosiddetti trombi. Le prime vittime sono le coronarie, le arterie che portano sangue, ossigeno e nutrimento al cuore. Se le coronarie si restringono o si chiudono per colpa di una placca aterosclerotica o di un trombo, una parte del cuore non riceve più sangue e quindi muore.
I soggetti a rischio
Chi ha avuto una trombosi coronarica o un infarto dovrebbe cercare di ridurre il più possibile lo stress che – secondo una ricerca svizzera – determina anche alterazioni nella circolazione del sangue, nei livelli di cortisolo, e nei livelli dei fattori procoagulanti che, nel sangue, attivano la coagulazione facilitando la trombosi.
La trombosi coronarica, così come l’ictus, è dunque più probabile che si verifichi in persone che hanno problemi affettivi, depressione, ansia, stanchezza e preoccupazione.
Pazienti con depressione hanno, rispetto al normale, piastrine più reattive, fibrinogeno e D-dimero più elevato, espressione di un’attivazione del sistema della coagulazione del sangue. Questo fenomeno è più accentuato in persone anziane o che hanno già sofferto di malattie vascolari, come infarto e ictus. Al contrario, un ambiente familiare e sociale positivo e uno stato di serenità o di felicità si correlano con un minor grado di attivazione della coagulazione del sangue.
Buone abitudini e prospettive misurate
Preoccupazioni in famiglia, incombenze lavorative, problemi finanziari o di salute…le cause che ogni giorno “stressano” ciascuno di noi sono molteplici. Possiamo tuttavia aiutare il nostro corpo e la nostra mente con qualche piccola accortezza salvavita: fare attività fisica, mangiare in modo sano ed equilibrato, ridurre fumo e alcool, bere molta acqua. Dedicarci ad attività rilassanti come leggere un libro o fare giardinaggio possono aiutarci a gestire e controllare lo stress. Camminare anche solo mezz’ora al giorno o 30/40 minuti di attività fisica moderata almeno cinque volte la settimana sono abitudini che aiutano a gestire lo stress, producono più energia, favoriscono l’autostima, aiutano il corpo a diventare più tonico e più sodo, riducono il rischio di ipertensione, diabete, malattie coronariche, aterosclerosi, infarto e cancro. Non solo, oltre a sentirci meglio noi, aiutiamo anche le casse dello Stato. È stato infatti calcolato che il costo delle cure per malattie riconducibili a stress è pari a più della metà della spesa sanitaria nazionale. Cifre altissime e preoccupanti che possono essere contenute con maggiore prevenzione e campagne informative adeguate. Non tutto lo stress però, viene per nuocere. Esiste anche uno stress buono, che – se presente nella giusta quantità - ci sprona e ci aiuta a sentirci motivati ed energici. Uno stress protratto nel tempo invece può danneggiare irreparabilmente la nostra salute. Impariamo a rimettere le cose nella giusta prospettiva, conducendo una vita attiva, sana e un po’ più saggia, che ci permetta di affrontare lo stress nella giusta misura. Pretendiamo meno da noi stessi e diamo alla nostra vita la dimensione che merita.
Fame nervosa
Lo stress aumenta l’appetito: a chi non è capitato, in un periodo di tensione, di consolarsi con cioccolato o merendine? È un comportamento sbagliato perché soddisfare questo bisogno porta a un inevitabile aumento di peso, con conseguenti problematiche sulla salute, e a una maggiore stanchezza. Bisognerebbe invece assumere regolarmente i pasti, mangiando almeno cinque porzioni di verdura e frutta al giorno e riducendo il consumo di sale, zucchero e bevande contenenti caffeina.
Usa il cuore per connettere
Il 29 settembre si celebra la Giornata Mondiale del Cuore, nata per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di un’efficace prevenzione delle malattie cardiovascolari, la prima causa di morte in Italia e nel mondo. Quest’anno è dedicata agli “Eroi del Cuore”: medici, pazienti, familiari, istituzioni che attuano e insegnano comportamenti sani e si impegnano in prima persona per migliorare la qualità della vita dando il buon esempio alle nuove generazioni.
Foto © Depositphotos.com
Comments