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Bella sotto zero


Al solo sentirlo nominare, il pensiero corre nel senso opposto, verso la protezione, ma sono molti i benefici delle basse temperature: copritevi bene per un’INCURSIONE tra i trattamenti con il freddo


Dici freddo e pensi a coprirti. Ma le basse temperature, gestite a dovere, sono un toccasana. Se n’erano accorti già gli antichi e lo testimonia la nostra esperienza quotidiana. Dopo un piccolo trauma, non mettiamo subito in pratica la terapia del ghiaccio? E quando soffriamo di dolori alle gambe, non troviamo spesso sollievo nelle docciature gelide? Sono questi piccoli esempi dei benefici del freddo, che nella medicina estetica (e non solo) hanno dato il via a molte applicazioni. La più semplice? La maschera refrigerante per occhi: una notte in frigo per poi indossarla la mattina basta per diminuire le occhiaie. Più sofisticati, i cerotti rinfrescanti al collagene per un effetto lifting senza lo stress del bisturi.


Ma è sul corpo che il freddo trova le migliori applicazioni. I trattamenti più semplici sono i fanghi freddi: spesso affiancati a massaggi, danno buoni risultati contro la ritenzione idrica. Più ricercati i bendaggi freddi, che aiutano a tonificare, drenare e rassodare. Grazie al freddo gli edemi si riassorbono più velocemente e le gambe si sgonfiano. Prima del bendaggio, il corpo è cosparso con oli essenziali e fanghi e coperto con un foglio di alluminio o un lenzuolo di lino. L’effetto “mummia” è assicurato e va ripetuto almeno 7-8 volte per ottimizzare i risultati. Anche le consuete sedute di pressoterapia - durante le quali le zone da trattare sono avvolte da cuscinetti collegati a un compressore per gonfiarli ed esercitare pressione per migliorare la circolazione e smuovere il sistema linfatico - terminano ormai sempre con l’applicazione di gel o creme effetto freddo. A casa si può replicare il caratteristico sollievo scegliendo il giusto prodotto in farmacia.


La crioterapia

È la vera regina dei trattamenti sotto zero. Il freddo, a dosi controllate, stimola la produzione di endorfine e citochine, ma anche il metabolismo e la circolazione favorendo i processi di detossificazione. Da qui si muove la crioterapia, impiegata per alleviare dolori, infiammazioni muscolari e gonfiori migliorando il recupero dopo allenamenti e infortuni di atleti e sportivi. La medicina estetica l’ha “scoperta” per riattivare la microcircolazione, combattere l’invecchiamento cutaneo e per controllare il peso, ma la crioterapia è anche impiegata nelle malattie croniche come la fibromialgia (per l’effetto antidolorifico), la malattia di Parkinson e la Sclerosi Multipla, senza dimenticare l’applicazione in dermatologia per le lesioni cutanee (verruche, acne, etc.).


Ma come funziona? Indispensabile una visita medica preventiva per verificare l’eleggibilità al trattamento e l’assenza di controindicazioni (malattie cardiovascolari, insufficienza respiratoria, ferite, abrasioni, etc.). La crioterapia prevede la permanenza in una criocamera - una cabina con pareti raffreddate dall’azoto liquido dove si entra con le dovute protezioni per mani, piedi, bocca e orecchie - a temperature che arrivano fino a circa - 130° per 3 minuti. La criosauna, invece, è una cabina dove la testa resta fuori, mentre il corpo riceve il trattamento con temperature ancora inferiori, fino a - 180°.


Non ultima e più accessibile, la criolipolisi. Nelle zone da trattare, viene applicato un dispositivo con temperature tra - 6° e - 10° per colpire le cellule grasse spezzandone la struttura. Ovviamente sono consigliate in associazione dieta e attività fisica. Come sempre i risultati, visto l’impegno, sono interessanti. Non ci resta che scendere sotto zero!


 

Foto © Depositphotos.com

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