Agrigento: un gioiello di storia e ricchezza
- Stefania Antonetti
- 8 mag
- Tempo di lettura: 4 min

Storia, arte, cultura e bellezze naturali. Un laboratorio di idee e di pratiche culturali dove il passato antico dialoga con le sfide e le opportunità del presente tra speranza e cambiamento. Benvenuti ad Agrigento, cuore e gioiello della Sicilia e Capitale Italiana della Cultura 2025.
di Stefania Antonetti
Fu Akragas per i greci, Agrigentum per i Romani, Kerkent o Germent per gli Arabi, Girgenti per i normanni, “la città dei preti e delle campane a morto” per Luigi Pirandello, che nacque, visse e giace proprio qui. Nonché, Pindaro, il famoso poeta greco antico, che mitizzò l’allora Akragas come “la città più bella dei mortali”. E forse non esagerava, poiché questa città siciliana, una delle più ricche dell’antico mondo greco, nel corso del V secolo a.C. eresse un complesso di templi dorici che rappresentano dei gioielli dell’architettura ellenica.
UN FASCINO INTRAMONTABILE
Oggi come allora, Akragas è rimasta terra di leggende, di eroi e letterati. Uno su tutti Luigi Pirandello, premio Nobel dal 1934. Dall’Agrigentino, fino ad arrivare a Caltanissetta, sono fiorite pagine di letteratura e di teatro dei più grandi autori siciliani, come Leonardo Sciascia, Antonio Russello, Pier Maria Rosso di San Secondo, Andrea Camilleri e Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Scritti che si possono rileggere percorrendo “La Strada degli scrittori” e visitando palazzi, castelli, teatri, musei e i luoghi che più hanno amato questi grandi autori.
LA VALLE DEI TEMPLI
Inutile negarlo ma Agrigento è universalmente conosciuta per la sua Valle dei Templi, un magnifico sito archeologico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997, il parco archeologico ospita alcuni dei templi greci meglio conservati e affascinanti della storia. Strutture imponenti come il Tempio della Concordia e il Tempio di Giunone non sono semplici monumenti, ma autentiche testimonianze dell’antica civiltà greca e della loro straordinaria abilità architettonica. Tra storie di divinità, miti e antichi rituali,passeggiare tra le sue rovine è un’esperienza immersiva che trasporta indietro nel tempo.
E NON SOLO
Discreta nel suo essere la città si è pian piano trasformata in un simbolo, diventando espressione di una cultura in grado di fungere da ponte tra le generazioni, unendo persone di epoche e origini diverse. Certamente non mancano le contraddizioni, ma anche quando i contrasti diventano stridenti, Agrigento sorprende ed emoziona con il suo straordinario patrimonio che annovera un centro storico di origine araba meglio conservato in tutta la Sicilia; il giardino della Kolymbethra; il Museo Archeologico “Pietro Griffo”; la chiesa di San Nicola; la casa natale di Luigi Pirandello trasformata in museo; il Monastero di Santo Spirito; la chiesa di Santa Maria dei Greci e il Palazzo Vescovile; la Via dell’Arte; la Scala dei Turchi e l’antica città di Eraclea Minoa.
CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA 2025
E la città si riprende la scena, esce allo scoperto e diventa il cuore pulsante della cultura italiana. Un riconoscimento conferitole per l’innovazione e la qualità della sua proposta culturale. Un 2025 per Agrigento pieno di eventi artistici, folkloristici dediti a promuovere al mondo il suo patrimonio culturale, storico e paesaggistico. Un titolo prestigioso che porta con sé una visione ambiziosa: quella di unire arte, natura e accoglienza in un percorso culturale che racchiude la filosofia antica e i temi contemporanei. Un programma ricco di eventi ispirato alla teoria dei quattro elementi di Empedocle – acqua, aria, terra e fuoco – che, fin dal V secolo a.C., hanno segnato la storia del pensiero occidentale, ma che oggi si riflettono in un mosaico di esperienze artistiche, sociali e ambientali.
GLI EVENTI
Un calendario quello di Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025 ricco e variegato. Obiettivo: coinvolgere visitatori di ogni età e interesse. A partire da maggio che segna la fine di due prestigiose mostre: “Da Girgenti a Monaco, da Monaco ad Agrigento” e “Il ‘900 delle Fondazioni. Da Giorgio De Chirico a Lucio Fontana”. La città si anima inoltre con l’Urban Interaction, un evento sonoro diffuso e curato dal Klangforum Wien e il suggestivo Symposion, un’esperienza musicale e conviviale ispirata a Platone. Giugno è il mese del Pirandello Festival che inizia il 27 giugno e delle sere FAI d’Estate, che proseguono fino a settembre. A luglio dal 6 al 13 c’è la Festa di San Calogero, uno degli eventi religiosi più importanti del Sud Italia. Il leggendario chitarrista dei Genesis, Steve Hackett, si esibirà invece il 10 settembre mentre dall’8 al 15 novembre, Agrigento ospiterà il Festival Efebo d’Oro dedicato agli appassionati del mondo del cinema. Chiude l’anno Natale alla Kolymbethra in programma dal 27 al 31 dicembre 2025. In questo periodo il Parco Archeologico della Valle dei Templi ospiterà il tradizionale presepe contadino rievocando le tradizioni siciliane più radicate.
“MARE: SAPORE DI MARE”
Agrigento non è solo storia, ma anche bellezze naturali. Sicuramente tra le più gettonate troviamo le spiagge, un vero e proprio spettacolo della natura come: Scala dei Turchi; spiaggia Capo Rossello; Eraclea Minoa; spiaggia di San Leone: Riserva Naturale Punta Bianca e Spiaggia dello Zingarello. C’è anche la spiaggia di Porto Empedocle, quella di Sciacca e la Riserva Orientale Torre Salsa.
IN VIAGGIO TRA I SAPORI AGRIGENTINI
Il cous cous di pesce, le arancine croccanti e i dolci a base di mandorle, raccontano storie di eredità arabe, greche e normanne. E tra fusione di sapori e influenze storiche arrivano sulle tavole la minestra di seppie, la sogliola alla saccense tipica di Sciacca, le polpette di sarde, i cavatelli all’agrigentina, la stigghiola, u pitaggiu e le specialità come il “macco di fave” e il “tagano”. E in pasticceria? dominano in tutto l’agrigentino, la ricotta e le mandorle, il pistacchio, il cous cous dolce, il gelo di mellone, la granita di limone.
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