top of page

Influenza & Vaccinazione


6 milioni. Tanti sono gli italiani - dal 4 al 12% della popolazione - che sono colpiti dall’influenza ogni anno. La migliore forma di prevenzione resta sempre il vaccino, scelto da oltre la metà degli over 65 per proteggersi, ma l’obiettivo resta la copertura ottimale indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: l’ambizioso 95%. Le caratteristiche del nuovo vaccino quadrivalente su colture cellulari, le indicazioni e le categorie a rischio

Intervista a Antonio Ferro

  • Direttore del Dipartimento di Prevenzione, APSS Trento

  • Vicepresidente della Sitl, Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica > sitl.it

  • Responsabile del sito > vaccinarsi.org

di Luisa Castellini

Quali sono le caratteristiche del nuovo vaccino?

Il nuovo vaccino quadrivalente su colture cellulari contiene due virus di tipo A (H1N1 Brisbane e H3N2 Kansas) e 2 di tipo B (Colorado e Phuket). La composizione è stata decisa, come sempre, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in base ai virus osservati nella stagione influenzale in Asia. Dovrebbe quindi offrire una maggiore copertura ma la circolazione dei virus non si può prevedere con esattezza: nel 2017 il ceppo B era molto diffuso, ad esempio, ma non la scorsa stagione. Il quadrivalente (VIQCC) è prodotto più rapidamente e con maggiore sicurezza perché è realizzato su colture cellulari e non su cellule embrionate di pollo.

Per chi è indicato?

Il suo uso è autorizzato per adulti e bambini con più di 9 anni. Nella nota ministeriale è specificato che sarebbe preferibile, considerando l’impatto della malattia influenzale B, impiegarlo per bambini e adolescenti. Anche per gli operatori sanitari e i malati cronici adulti il quadrivalente rappresenta la prima scelta, mentre ai grandi anziani, gli over 75, si raccomanda la formulazione adiuvata del vaccino split trivalente (TIV) perché ha dimostrato di assicurare loro una migliore copertura.

Come sono i vaccini?

Sono tutti inattivati: nello split trivalente (TIV) il virus è ridotto in frammenti da un detergente, mentre in quelli a sub-unità gli altri componenti virali sono rimossi lasciando nel vaccino esclusivamente antigeni emoaggluttinina (HA) e neuraminidasi (NA). Inoltre sono tutti senza lattice nel confezionamento, per evitare il rischio di reazioni allergiche.

La vaccinazione è indicata anche per i più piccoli e per le future mamme?

La vaccinazione è consigliata dai sei mesi di età - tranne quella con il nuovo quadrivalente, che è indicata dai 9 anni - in presenza di condizioni che aumentano il rischio di complicanze da influenza. Si può eseguire in contemporanea ad altri vaccini: a volte si valuta anche la vaccinazione della mamma e dei familiari come alternativa di protezione indiretta. Se si tratta di una prima vaccinazione, sono indicate due dosi a distanza di 4 settimane. Se invece il bambino è già stato vaccinato ne basta una. Per quanto riguarda le donne in gravidanza, il vaccino può essere somministrato in qualsiasi trimestre: la risposta, come nei soggetti immunodepressi, potrebbe essere meno efficace.

Quali sono i numeri dell’influenza e come vengono raccolti?

Ogni stagione colpisce il 4-12% della popolazione con diversi picchi tra dicembre e fine gennaio. Si stima che siano 5-15 mila i decessi ogni stagione correlati con l’influenza, soprattutto tra i soggetti a rischio. A raccogliere i dati sui ricoveri e le complicanze gravi sono i medici sentinella sparsi su tutto il territorio. Esiste anche una rete di monitoraggio per caratterizzare i virus in circolazione e, ovviamente, per l’andamento epidemiologico. Spesso pensiamo che si tratti di una malattia banale ma non è così, soprattutto per i soggetti a rischio, anziani e malati cronici in particolare.

Quale è l’aderenza alle vaccinazioni?

Tra i medici e il personale sanitario di assistenza, i membri delle forze dell’ordine e gli altri lavoratori che hanno un forte contatto con il pubblico la copertura è molto bassa, del 20% circa. Nella provincia di Trento siamo arrivati al 35%: un risultato migliore, ma dobbiamo sempre ricordare che l’obiettivo perseguibile è il 75% e quello ottimale è il 95%. Tra tutte le categorie a rischio, i più sensibili alla vaccinazione sono gli anziani tra i quali, su base nazionale, dopo alcuni anni con un’adesione molto bassa, abbiamo raggiunto il 53-54%.

A chi è raccomandata la vaccinazione?

È offerta gratuitamente ai soggetti considerati a rischio e quindi, in particolare, a donne in gravidanza, ultrasessantacinquenni, malati cronici di ogni età - in particolare di asma, BPCO, diabete, malattie cardio-circolatorie, renali, tumorali, infiammatorie croniche, neuromuscolari, epatopatie - e poi immunodepressi, ospedalizzati, lungodegenti, ma anche donatori di sangue, operatori sanitari e lavoratori a contatto col pubblico o gli animali.

 

NON RIMANDIAMO

La campagna per la vaccinazione antinfluenzale prosegue fino al 31 dicembre, ma perché aspettare? Meglio farla subito, considerando che occorrono almeno due settimane all’organismo per attivare una risposta immunitaria e che a breve ci saranno i primi picchi.

I SINTOMI

A distinguere l’influenza dal raffreddore e dalle altre sindromi è l’esordio improvviso con una febbre alta oltre i 38, brividi e sudorazione. Spesso sono presenti tosse, mal di gola o di testa, una forte congestione alle vie respiratorie e, a volte, disturbi gastrointestinali.

 

VaccinarSi arriva in Trentino

L’impostazione evoca quella del “fratello” maggiore, VaccinarSi; i riferimenti, il calendario e gli eventi sono tutti targati Trentino. VaccinarSinTrentino è la declinazione locale del portale nazionale VaccinarSi, «un progetto d’informazione scientifica sulle vaccinazioni che coinvolge professionisti ed esperti nel campo della sanità pubblica, della pediatria ed ospedalieri, oltre a operatori dei centri vaccinali» spiega Antonio Ferro, coordinatore del portale. Rivolto a tutta la popolazione, operatori sanitari compresi, è uno strumento di informazione prezioso: notizie, articoli scientifici, bufale e falsi miti, letteratura scientifica aggiornata e, ovviamente, il calendario vaccinale con tutti i riferimenti provinciali. Il Trentino è una regione particolarmente virtuosa: ha la media nazionale più alta per tasso di copertura delle vaccinazioni antinfluenzali tra gli operatori sanitari (35% contro il 20% nazionale) e ha superato il 95% - la soglia raccomandata dall’OMS - della copertura per il morbillo nei bambini a 24 mesi. VaccinarSi è un progetto prezioso in un’epoca di fake news e luoghi comuni. Con il Trentino sono 10 le regioni italiane che hanno sviluppato il proprio sito regionale.

Foto © Depositphotos.com

bottom of page