top of page

Nastro rosa


È incompleto per ricordare i ricercatori impegnati a curare le forme più aggressive di tumore al seno: l’informazione, la diagnosi precoce, i trattamenti sempre più mirati

140 diagnosi al giorno: 52 mila donne l’anno. Sono questi alcuni dei numeri del cancro al seno, che colpisce una donna su otto segnando la sua vita e quella di chi le è accanto. Ai progressi della ricerca, all’informazione e alla consapevolezza è dedicata la nuova edizione del Nastro Rosa promossa da Airc. L’inizio della campagna è affidato a un momento suggestivo: l’illuminazione in rosa di Ponte Vecchio a Firenze, seguito da altri luoghi simbolici in 70 paesi del mondo. Tantissimi gli incontri, gli eventi e le iniziative organizzate per ricordare la necessità di continuare a sostenere la ricerca: da qui la scelta di un Nastro Rosa incompleto.

I progressi della ricerca si misurano in concreto. Se una donna su otto, nell’arco della vita, riceve una diagnosi di tumore al seno, la mortalità diminuisce dello 0,8% ogni anno: la sopravvivenza a 5 anni è, infatti, aumentata fino all’87%. Un risultato possibile grazie ai progressi nelle diagnosi - sempre più precoci, precise e accessibili - e ai trattamenti più efficaci e tollerabili. Da qui l’importanza di continuare a sostenere la ricerca, che in Italia è particolarmente attiva e un punto di riferimento internazionale. Basti ricordare la quadrantectomia negli anni ’80, la tecnica del linfonodo sentinella il decennio successivo e poi le scoperte sul recettore HER2, che hanno condotto al primo farmaco mirato per questa mutazione genetica, tipica del 25% dei tumori al seno. Non ultimi, gli studi per preservare la fertilità nelle pazienti. Il Nastro Rosa, simbolo della campagna, è però incompleto, per ricordare le donne che affrontano le forme più aggressive di tumore al seno, come il triplo negativo, che colpisce in età giovanile e per il quale mancano ancora terapie mirate, o il carcinoma mammario metastatico, che interessa 36 mila donne in Italia. Sono queste le forme per cui la ricerca cerca nuove terapie mentre prosegue l’impegno nel miglioramento della diagnosi e dei trattamenti disponibili. Come a Palermo, dove Matilde Todaro studia gli eventi molecolari alla base dei meccanismi di resistenza alla chemioterapia convenzionale, che possono causare una recidiva o metastasi. Uno dei tanti importanti progetti targati Airc da sostenere.

Foto © Depositphotos.com

bottom of page