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La voce


No al fumo, attenzione alla polvere e all’inquinamento acustico: come proteggere il nostro “strumento” più bello

Richard Strauss amava ripeterlo. È lo strumento più bello di tutti, ma il più difficile da riprodurre. Da qui l’importanza di proteggerlo, soprattutto per chi impiega la voce ogni giorno per lavoro. Non “solo” i cantanti, ma anche gli attori, gli speaker, gli insegnanti e quindi tutte le persone che lavorano a contatto col pubblico parlando diverse ore al giorno e spesso in modo intenso. Ecco, allora, come impiegare in modo consapevole la voce, imparando alcune buone abitudini che aiutano a mantenere questo straordinario “strumento” in salute.

La voce diventa improvvisamente roca o cala di intensità. È la disfonia, un disturbo che capita almeno una volta nella vita al 30% della popolazione e molto più spesso, con punte del 60%, tra i professionisti della voce: insegnanti, venditori, cantanti o attori che trascorrono le proprie giornate parlando di continuo o a volumi elevati. La disfonia può essere funzionale, senza lesioni specifiche, o organica quando produce alterazioni come i noduli cordali. Da qui l’importanza di conoscere i campanelli d’allarme - cali della voce, alterazioni del timbro, fatica a fine giornata nel sostenere la conversazione, “fame d’aria”, laringiti e faringiti frequenti, dolore e disagio - e di abituarsi a usare la voce con cura. Si tratta di regole di igiene vocale, «che contribuiscono a mantenere la voce in salute – ha spiegato Carlo Tognonato, Coordinatore del Servizio di Logopedia del Dipartimento di Riabilitazione Specialistica del Gruppo MultiMedica in occasione della recente giornata mondiale della voce – aiutando a prevenire quei disturbi la cui progressione porta verso la disfonia organica». Evitare il fumo, anche passivo, e la polvere. Limitare l’assunzione di caffeina. Tenere sotto controllo un eventuale reflusso gastroesofageo. Ridurre l’inquinamento acustico nell’ambiente in cui si lavora - ne sanno qualcosa gli insegnanti! - favorire una buona qualità dell’aria, umidità compresa. Bere spesso, riposarsi quando ci si sente stanchi con pause di silenzio ma anche dando più spazio alla respirazione, rallentando il ritmo dell’eloquio e modulandone l’intensità. Non ultima l’attenzione alla postura. E se si ha comunque un disturbo della voce? Allora è il momento di rivolgersi al foniatra per una valutazione specialistica.

Fonte: rivista Pharma Magazine Giugno 2019

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