Pronto il primo percorso diagnostico terapeutico assistenziale
Il prossimo passo? Sarà presentarlo a tutte le Regioni affinché si attivino e lo applichino in modo concreto e omogeneo in tutta Italia. È stato questo, del resto, l’obiettivo che ha animato la messa a punto del primo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) interamente dedicato alla gestione del diabete mellito di tipo 1, in ogni fase della patologia. «Oggi, più che mai, occorre occuparsi di diabete tipo 1, la cui incidenza nei prossimi anni aumenterà del 70% nella fascia 0-29 anni e del 50% nei piccoli fino a 4 anni», spiega Giuliana La Penna, Coordinatore del Gruppo di Studio AMD Diabete tipo 1 e Transizione. Senza dimenticare che i “piccoli” poi crescono e quindi il passaggio delle cure dal centro pediatrico a quello diabetologico per gli adulti deve essere gestito al meglio. «Nella pratica clinica quotidiana del DMT1, il centro diabetologico deve saper impiegare le tecnologie emergenti, conoscere gli ultimi aggiornamenti in tema di pancreas artificiale, ma anche lo scenario delle opzioni non tecnologiche, come le nuove insuline e le terapie non insuliniche orali e iniettive, ed essere strutturato sul fronte dell’educazione terapeutica», chiarisce Domenico Mannino, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi. Oltre alla definizione dei requisiti minimi per i centri diabetologici e il punto su terapie e prospettive, non va dimenticata, infatti, l’importanza di saper coinvolgere la persona con diabete nella cura per conciliare al meglio le necessità con la sostenibilità.
Sono 250 mila le persone che in Italia convivono con il diabete mellito di tipo 1. Tra questi, quasi 30 mila sono minori. Numeri destinati a crescere nei prossimi anni tra predisposizione genetica, fattori ambientali e fenomeni migratori. Da qui la necessità di ordinare i percorsi assistenziali in ogni fase della malattia, dall’esordio all’età anziana, che ha animato la messa a punto del primo PDTA curato dall’Associazione Medici Diabetologi. Il percorso, che sarà presto presentato in tutte le Regioni, chiarisce i requisiti minimi che un centro diabetologico deve avere per prendere in carico le persone con diabete di tipo 1: dalla presenza di un team multidisciplinare alla cartella clinica informatizzata fino all’educazione terapeutica strutturata.