Mercatini, luci e vin brûlé. Capoluogo dell’Alsazia e, per un mese all’anno, “Capitale del Natale”, Strasburgo durante il periodo delle feste si riempie di calore e magia. In questa “terra di mezzo”, anticamente contesa da due nazioni (Germania e Francia), una sosta obbligata merita il Christkindelsmärik, il più antico mercatino d’Europa, con 300 chalet in legno tra cui curiosare – avvolti dal profumo inebriante delle spezie – per comprare oggetti e decorazioni artigianali, e per degustare, in dolce compagnia, alcune delle squisite prelibatezze locali: i bredle, i biscottini al burro insaporiti con cioccolato, anice, caramello, mandorle e zenzero, il pan di frutta (pain d’épices) a base di miele, zucchero e cannella, i simpatici maennelle, gli omini fatti di pasta di brioche decorata e le mele dell’amore (pommes d’amour), i fiammeggianti pomi caramellati da accompagnare con vini e birre alsaziane. Punto di riferimento di questo piccolo tour è Place Kléber che, con la sua svettante cattedrale in pietra arenaria (in tedesco Liebfrauenmünster), ogni anno accoglie il calendario dell’Avvento e il grande abete di Natale: un gigante verde (alto circa 30 metri!), prelevato dalle foreste dei monti Vosgi, sotto il quale gli abitanti della città sono soliti lasciare offerte e doni per i più poveri. È proprio qui, in questa città fatata e illuminata dal fascino delle contrastanti tradizioni, che nacque l’usanza dell’albero di Natale. L’abete, pianta sacra ad Odino, potente dio dei Germani, diede il via ad una nuova ricorrenza: in tutte le chiese del paese si iniziò a porre un albero decorato con mele, ostie e fiori di carta colorati, simbolo dell’albero del Paradiso. Non abbandonate la Grande Île senza una visita alla parte ovest, dove si trova un’area molto pittoresca caratterizzata dalle tipiche case “a graticcio” costruite sull’acqua, e senza una passeggiata lungo la storica Diga di Vauban, sulla quale è stato allestito un gradevole belvedere per ammirare dall’alto la città e i suoi canali. Foto © Depositphotos.com
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