top of page

EP


Una nuova cura per la più comune disfunzione sessuale maschile Non se ne parla spesso perché «gli stessi pazienti non ammettono il problema, anche a causa delle scarse opzioni terapeutiche finora a loro disposizione». Spiega così Paolo Verze, ricercatore di Urologia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il silenzio intorno all’eiaculazione precoce, la disfunzione sessuale maschile più comune. Il termine precoce si impiega al di sotto dei due minuti (lieve) o sotto il minuto (grave): nell’80% dei casi ha una base genetica e si rischia di soffrirne tutta la vita. Nel restante 20% si presenta dopo i 50 anni ed è correlata ad altre condizioni (prostatite, disfunzione erettile, malattie tiroidee). Oggi ai farmaci orali da assumere 2-3 ore prima del rapporto, che quindi va programmato, si affianca una nuova opportunità terapeutica di cui si è discusso all’ultimo congresso della Società Italiana di Andrologia. Si tratta di uno spray predosato costituito da due anestetici locali, lidocaina e prilocaina, che bloccano temporaneamente la trasmissione degli impulsi nervosi nel glande, riducendone la sensibilità con un ritardo del tempo di latenza eiaculatoria. Maneggevole, efficace in qualche minuto, lo spray può rappresentare un punto di svolta, un motivo per decidersi a trattare il problema, come spiega Giovanni Liguori, Professore Associato di Urologia all’Università di Trieste. «Una condizione che in molti casi ha una base psicologica, ansia da prestazione o scarsa tranquillità prima del rapporto. Lo spray può essere, quindi, la soluzione se inserito però in un percorso che preveda anche un counselling psicologico ben definito». Interessa tra il 20 e il 30% della popolazione maschile: un italiano su cinque. Si tratta dell’eiaculazione precoce, spesso “dimenticata” perché gli stessi pazienti faticano ad ammettere il problema nonostante le possibili e importanti conseguenze sul benessere della coppia. Nella maggior parte dei casi ha una base genetica, ma si può manifestare anche dopo i 50 anni in relazione ad altre patologie o a condizioni psicologiche come stress o ansia da prestazione. Un nuovo farmaco, una formulazione spray a base di due anestetici locali, ha registrato buoni risultati in diversi studi clinici internazionali riportando l’attenzione su questa disfunzione e soprattutto sulla possibilità di affrontarla positivamente. Foto © Depositphotos.com

bottom of page