Conoscere il proprio fototipo, esporsi in modo graduale e consapevole, controllare il numero e la forma dei nevi: la prevenzione del melanoma Consiglio Direttivo IMI Intergruppo Melanoma Italiano Giuseppe Palmieri, Ignazio Stanganelli, Mario Mandalà, Pietro Quaglino, Gerardo Botti, Corrado Caracò, Vanna Chiarion Sileni, Anna Maria Di Giacomo, Paola Queirolo, Carlo Riccardo Rossi, Stefania Stucci > melanomaimi.it Il melanoma è un problema sanitario e sociale notevole per l’impressionante aumento di incidenza negli ultimi anni, soprattutto tra i giovani. Tale aumento è risultato superiore a quello di qualsiasi altro tipo di tumore (ad eccezione del cancro del polmone nel sesso femminile). Infatti, il picco di incidenza è compreso tra i 35-55 anni (è la neoplasia più frequente nelle donne tra i 25-30 anni), andando a colpire individui nel pieno della propria attività lavorativa e costituendo così un notevole problema anche dal punto di vista socio-economico. Incidendo con circa 10-12 nuovi casi ogni 100.000 abitanti per anno, il melanoma occupa il settimo posto fra i tumori maligni. Le cause del melanoma:
I fattori genetici o endogeni Fototipo. In confronto a individui con capelli scuri, quelli con capelli castano chiaro, biondi o rossi presentano un rischio relativo del 50-100% più elevato. Una carnagione chiara è associata ad un rischio circa doppio. Nevi. Il rischio sembra aumentare col crescere del numero totale di nevi. Il rischio è apparso legato al numero di nevi sia piccoli (< 5 mm) che grandi (>5 mm). La presenza di nevi multipli (superiori a 100 nevi totali) determina un rischio relativo 4 volte più elevato. La presenza di un neo atipico comporta un rischio circa doppio, mentre 10 o più di essi sembrano conferire un rischio 12-15 volte più elevato. La presenza di un numero elevato di nevi è influenzata da un’eccessiva esposizione solare. Un’esposizione intensa al sole in età infantile aumenta il numero e la densità dei nevi. I fattori esogeni Esposizione. Il melanoma è correlato con un’esposizione al sole intermittente, di cui le ustioni solari sono il principale indicatore. Il melanoma si differenzia dal carcinoma squamoso cutaneo, in cui il fattore causale principale è rappresentato dall’esposizione cronica totale. Fotoprotezione. Le creme-schermi solari possono costituire protezioni efficaci solo quando associate alle protezioni tradizionali: evitare il sole nelle ore centrali e indossare cappelli e indumenti protettivi, soprattutto per le categorie a rischio. Gli effetti dei raggi UVA e UVB sulla pelle Sono ormai molti gli studi che hanno chiarito gli effetti del sole a livello cutaneo. Esistono tre regioni spettrali delle radiazioni UV: UVA lunghi, UVA corti ed UVB. La radiazione UV presente al suolo è composta per il 95% ca. di UVA e per il 5% ca. di UVB. La radiazione UVA è 100-1000 volte meno efficace di quella UVB nell’indurre effetti a breve termine (eritema). Tuttavia, l’UVA risulta, per la maggior penetrazione, più attiva dell’UVB nel foto-invecchiamento della pelle. Questi sono correlati alla dose radiante accumulata da un individuo nella vita e dipendente dalla durata e dal periodo dell’esposizione al sole e dall’uso di indumenti coprenti. L’intensità della radiazione UV varia con la stagione, la latitudine, l’altitudine e l’ora del giorno. Alle nostre latitudini, il 60% delle radiazioni UV è presente nelle quattro ore centrali rispetto a mezzogiorno (orario solare). Foschia e nubi diminuiscono la radiazione infrarossa visibile, ma non quella UV. Mentre le creme solari con filtri anti-UVB e anti-UVA ad alto fattore di protezione sembrano diminuire il rischio di cheratosi solari, non è stata dimostrata in maniera incontrovertibile una relazione tra uso di creme solari e rischio di melanoma. La prevenzione e la diagnosi precoce Lo screening di massa è il migliore presidio di prevenzione secondaria dei tumori. Nel caso del melanoma non è oggi proponibile per gli alti costi nell’esaminare l’intero ambito cutaneo di tutti i soggetti sopra i 16-18 anni. Più proponibile è uno screening selettivo dei soggetti a rischio. La diagnosi precoce è oggi l’arma più efficace nel ridurre sensibilmente la mortalità per melanoma, vista la sua elevata propensione a sviluppare precocemente metastasi. Con la diagnosi precoce la sopravvivenza a 5 anni è migliorata passando dal 50% di 40 anni fa all’84% di oggi.
LE REGOLE DA SEGUIRE 1. Evitare le ore centrali della giornata, indossare cappello, occhiali da sole ed eventualmente anche una maglietta. 2. Scegliere un filtro solare elevato adeguato al proprio fototipo. 3. Proteggere sempre i bambini: le scottature sono associate a un aumento del numero dei nevi e del rischio di melanoma. IL FOTOTIPO È l’insieme di alcune caratteristiche fisiche che determina la capacità di risposta ai raggi solari della pelle. Conoscerlo è il primo passo per imparare e insegnare ai propri figli a esporsi al sole in sicurezza. Fototipo 1: capelli biondo-rossi, occhi chiari, carnagione chiara con efelidi -> estremamente sensibile al sole, si scotta sempre, non si abbronza mai. Fototipo 2: capelli biondi o castano chiaro, occhi chiari, carnagione chiara, spesso presenza di efelidi -> sensibile al sole, si scotta con facilità e si abbronza con difficoltà. Fototipo 3: capelli castani, occhi marroni o chiari, carnagione moderatamente scura -> può scottarsi, ma riesce ad abbronzarsi. Fototipo 4: capelli castano scuro o neri, occhi scuri, carnagione olivastra -> si scotta di rado e si abbronza con facilità. Fototipo 5: capelli neri, occhi scuri, carnagione bruno olivastra -> si abbronza intensamente. Fototipo 6: capelli neri, occhi neri, carnagione nera -> non si scotta mai I FATTORI DI RISCHIO • modificazione evidente e progressiva di un neo; • comparsa di un nuovo neo in età adulta; • soggetti già trattati per melanoma; • familiarità per melanoma; • uno o più nevi di grandi dimensioni (diametro superiore a 5 mm), congeniti o insorti durante la crescita, soprattutto se di forma irregolare; • elevato numero di nevi; • capelli biondo-rossi, occhi chiari, carnagione particolarmente bianca ed estremamente sensibile al sole, presenza di efelidi; • precedenti scottature al sole, soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza. Foto © Depositphotos.com