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La dolce attesa della pelle


Dal prurito alle temutissime smagliature fino alla comparsa di macchie e all’aumento dei nei: gli effetti del valzer degli ormoni della gravidanza sulla cute In collaborazione con Marta Benedetta Brumana • Specialista in Dermatologia • San Pio X - Humanitas, Milano Dici gravidanza e pensi subito al pancione e quindi alle smagliature. Una visione comune ma riduttiva rispetto ai numerosi cambiamenti che interessano la pelle durante i nove mesi di attesa. «Molti sono fisiologici e legati ai mutati assetti ormonali, altri invece possono essere patologici e quindi vanno monitorati» spiega Marta Brumana, dermatologa all’Humanitas di Milano. I fenomeni di iperpigmentazione «La maggiore concentrazione di estrogeni determina un naturale cambiamento dell’aspetto e della consistenza della pelle, delle unghie e del tessuto sottocutaneo. Tipiche sono le alterazioni della pigmentazione, perché gli estrogeni hanno effetto sui melanociti». Così 9 donne su 10, in gravidanza, sperimentano un’iperpigmentazione, soprattutto sulla linea alba del ventre, nella zona delle areole e ascellare. Si tratta di fenomeni che normalmente regrediscono già durante l’allattamento. «Il cloasma o maschera gravidica, può essere presente anche nell’uomo e a qualsiasi età, ma soffrirne in gravidanza aumenta la predisposizione a svilupparlo anche in seguito». Riconoscerlo è semplice perché le macchie, antiestetiche ma non pericolose, interessano il viso e in particolare le guance, il labbro superiore e la fronte. «L’unico rimedio possibile in gravidanza è evitare di peggiorarlo limitando l’esposizione al sole e impiegando un buon prodotto protettivo, anche in città. Una volta concluso l’allattamento sono possibili trattamenti domiciliari o dermatologici con idrochinone e retinoidi derivati della vitamina A e peeling». Il prurito È molto comune e può essere sintomo di diverse condizioni. Nella maggior parte dei casi è legato alla disidratazione e ai cambiamenti ormonali e si attenua con l’uso di creme idratanti. «Il prurito può però essere anche legato alla colestasi in fasi finali della gravidanza, in relazione all’aumento dei sali biliari». Diverso il caso della PUPPP (Pruritic Urticarioid Papules and Plaques of Pregnancy) una delle forme di dermatite più specifiche della gravidanza. «Sulla pelle, in particolare dell’addome, compaiono macchie, lesioni e papule di tipo orticarioide che vanno trattate dal dermatologo». Le smagliature «Sono dovute all’alterazione del tessuto connettivo, il tessuto di supporto della pelle. Sono legate alle alterazioni ormonali e allo stiramento della cute, tipicamente con strie distese sull’addome, alla radice delle cosce o nella parte lombare e sulla schiena». Ovviamente la maggior parte compare nel II-III trimestre di gravidanza. È importante la prevenzione con massaggi locali anche se c’è in parte una predisposizione genetica. Nei & melanoma Lo stiramento della cute e le variazioni ormonali possono provocare anche un cambiamento dell’aspetto dei nevi che può indurre in allarme. Solo lo specialista potrà valutare la situazione: si consiglia una visita verso il III trimestre perché in gravidanza il numero e la dimensione dei nei - che possono essere tolti - possono subire importanti variazioni. Ma non “solo”. «Negli ultimi due anni si è evidenziato, con uno studio condotto negli Stati Uniti su 450 gestanti, come il melanoma in gravidanza aumenti di 5 volte la mortalità. Anche l’incidenza di metastasi è maggiore, di 7 volte, e di recidive (9 volte). La causa non è ancora chiara ma potrebbe essere collegata con i cambiamenti ormonali». Non dimentichiamo che il melanoma è il terzo tumore della pelle per frequenza nelle donne e il secondo negli uomini. La prevenzione Uno dei fattori di rischio più importanti del melanoma sono le scottature in età infantile. Per cui bisogna munirsi di un’adeguata protezione solare per UVB e UVA: quest’ultima oggi si identifica più facilmente con la presenza di un bollino specifico sulle confezioni dei solari. Per i bambini sono indicati i filtri fisici, che non sono assorbiti dalla cute. Quelli per gli adulti sono di norma filtri chimici, che ad oggi sono sicuri e disponibili in diversi formati (spray, gel, creme e oli). È importanza scegliere in base al fototipo ma è sempre bene non scendere sotto i 20 SPF. AL SOLE Una minima esposizione in gravidanza assicura naturalmente la regolazione della sintesi della vitamina D, migliora il tono dell’umore e giova al metabolismo. Meglio optare per le ore più fresche della giornata e non esagerare con i bagni di sole che peggiorano le condizioni di iperpigmentazione, le smagliature e la circolazione. DERMATITE & CO. Benché la reattività cutanea sia assolutamente individuale, durante la gravidanza è frequente un miglioramento della dermatite atopica, dell’acne e della psoriasi. CAPELLI In gravidanza gli estrogeni prolungano la fase anagen di crescita dei capelli che risultano più belli. A volte accade il contrario con l’intensificarsi delle fasi telogen ed effluvium e quindi della caduta, come nei periodi di stress o durante i cambi di stagione. In entrambi i casi a 6-8 mesi dal parto la situazione rientra nella normalità. TERAPIE Quando si pianifica una gravidanza o appena si scopre di essere in dolce attesa, è bene confrontarsi col medico su ogni cura in corso, anche dermatologica. Molte sono sconsigliate, dai farmaci biologici ai retinoidi, che ad alte dosi sono cheratogeni e possono causare malformazioni. Attenzione anche alle creme antiage e per l’acne. Foto © Depositphotos.com

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