Un trionfo di fiori, cioccolatini e biglietti di auguri. Oggi la Festa della Mamma è un’occasione gioiosa, ma non sempre è stato così. Le origini sono infatti legate a guerra, pacifismo, propaganda, religione e commercio. Nasce così il mito della mamma celebrato in Italia e nel mondo da oltre cento anni.
di Stefania Antonetti
C’è chi sceglie un regalo prezioso e chi invece preferisce omaggiare la mamma con dei fiori. Chi condivide i ricordi sui social network, chi decide di guardare un film assieme o sfogliare l’album di famiglia. Fatto sta che ancora oggi, a circa 114 anni dalla sua nascita, la Festa della Mamma resta una delle giornate più celebrate nel mondo.
LA DATA
D’obbligo non dimenticare la Festa della Mamma che quest’anno cade domenica 8 maggio. Una ricorrenza laica, che celebra la donna nella più grande espressione della sua femminilità: la maternità e che onora quella che è per molti considerata una delle persone più importanti della propria vita. Ma anche una “festa mobile” che cambia giorno ogni anno. Punto fermo resta però la data che cade sempre la seconda domenica di maggio.
LA STORIA
La Festa della Mamma sembra avere un’origine antichissima. La storia racconta infatti che veniva celebrata già in epoca pagana, al tempo dei Greci e dei Romani, dove era legata al culto delle divinità femminili e della fertilità. Segnava inoltre il rapido passaggio dal gelido e bianco inverno alla colorata e calda estate. In quasi tutte le civiltà del passato troviamo difatti la presenza di una “Grande Madre”, divinità femminile venerata in quanto portatrice di vita. Per i Greci era la dea Rea, madre di tutti gli dei, per i romani Cibele.
LE ORIGINI NEL MONDO
A parlarne per la prima volta fu nel maggio del 1870 Julia Ward Howe, attivista, pacifista e abolizionista, che propose l’istituzione del “Mother’s Day for Peace”, ovvero la Giornata della Madre per la Pace, come momento di riflessione contro la guerra. Tuttavia, la sua idea non fu accolta. Fu invece Anna Jarvis a celebrare per la prima volta nel 1908 la “Mother’s Day” (Giornata della Madre). Obiettivo: ricordare sua madre, un’attivista che lottava per la pace. I suoi sostenitori proposero di trasformare tale festa in una giornata nazionale da ricordare ogni anno e l’ufficialità arrivò nel 1914, quando il Presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson, formalizzò la festa.
L’ANTENATA ITALIANA
Fu il regime fascista a “battezzare” la prima Giornata Nazionale della Madre e del Fanciullo il 24 dicembre 1933. La scelta non fu certa accidentale. Non a caso la Vigilia di Natale serviva a sovrapporsi proprio alle festività cristiane. Si trattava comunque di un’occasione per elogiare e premiare le madri più prolifiche d’Italia, nell’ottica di favorire la crescita demografica, combattere la mortalità infantile e crescere braccia e cervelli da affidare al regime.
UN TAGLIO CON IL PASSATO
Dopo la guerra, a metà degli anni cinquanta, la festa acquistò un significato moderno. Due le situazioni ricollegabili alla sua nascita. Una legata a motivi commerciali, l’altra a motivi religiosi. La prima risale al 1956 quando Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera, prese l’iniziativa di celebrare la Festa della Mamma a Bordighera. Spinto dal successo ottenuto, il 18 dicembre del 1958, presentò in Senato un disegno di legge per ottenerne il riconoscimento ufficiale. L’iniziativa suscitò un lungo dibattito. Tanti ritenevano inopportuno che sentimenti così intimi fossero oggetto di norma di legge. Temevano infatti che la festa potesse risolversi in una fiera di vanità. La festa comunque prese campo in tutta Italia l’8 maggio, almeno fino al 2000, anno in cui fu spostata alla seconda domenica di maggio.
L’ORIGINE RELIGIOSA
Sempre a metà degli anni Cinquanta si rese protagonista di un’iniziativa curiosa don Otello Migliosi, parroco di Tordibetto di Assisi. Era il 12 maggio 1957 e al parroco umbro venne l’idea di celebrare la mamma, non nella sua veste sociale o biologica, ma in termini religiosi, cristiani, interconfessionali, come terreno di incontro e di dialogo delle varie culture. Un tentativo accreditato da un grande successo. Da allora, ogni anno, la parrocchia di Tordibetto celebra la festa tra manifestazioni religiose e culturali.
E…MAMMISMO FU!
Allo stereotipo della mamma italica, fanatica sostenitrice del figlio maschio, mancava solo un nome. Nome che arrivò puntuale nel dopoguerra, quando si cominciò a guardare con più ironia ai pregi e ai difetti dell’identità nazionale. Fu infatti nel 1952 che dalla penna dello scrittore Corrado Alvaro uscì per la prima volta una parola, intraducibile nelle altre lingue: il mammismo.
A CIASCUNA UN FIORE
Per la Festa della Mamma è usanza donare un mazzo di fiori. Fiori che non vanno certo scelti a caso. La tradizione vuole che siano acquistati tenendo conto del carattere della propria mamma. Così, i fiori rossi, simbolo dell’amore e della gioia di vivere, sono adatti a quelle più decise, quelli arancioni sono graditi per le mamme giovani, energiche e attive. I fiori gialli sono invece ideali per tutte quelle che amano la natura. Quelli bianchi sono indicati per le madri più delicate e riservate mentre i fiori blu vanno alle creative e quelli rosa alle donne dolci e romantiche.
TELEFONO MAMMA
Secondo le ultime statistiche, il giorno della Festa della Mamma è il giorno dell’anno in cui viene effettuato il maggior numero di telefonate. Si stimano infatti 122 milioni di chiamate solo per gli auguri effettuati da figli lontani e vicini che desiderano dimostrare affetto alla propria madre.
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