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Nella gola dell’inverno


Con le temperature in picchiata il nostro albero respiratorio è più esposto agli agenti patogeni e quindi alle infezioni virali. Ma spesso la faringotonsillite ha una causa batterica che non è sempre facile individuare, col rischio di innescare un circolo vizioso di terapie antibiotiche inappropriate. Senza dimenticare i casi nei quali è invece la spia di una mononucleosi o di una malattia da reflusso. Si fa presto, allora, a dire mal di gola, ma meno a identificarne le cause e a mettere in campo le giuste terapie e una buona prevenzione Intervista a Marco Capelli

  • Specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale

  • Vice Presidente Aiolp - Associazione Italiana Otorinolaringoiatri Libero Professionisti

> dottorcapelli.it > aiolp.it di Luisa Castellini Che cos’è la faringite? È uno stato infiammatorio che interessa la faringe. Nel classificarla, bisogna subito fare una distinzione. La faringite, che identifichiamo comunemente con il mal di gola, può essere una condizione acuta o cronica e quindi avere cause, e di conseguenza terapie, molto differenti. Perché la gola è la prima a mostrare le conseguenze dell’abbassamento delle temperature? Il nostro albero respiratorio ha un proprio equilibrio, la clearance mucociliare, che funziona alla perfezione a determinate temperature e livelli di umidità. Quando le temperature scendono oltre una certa soglia o l’ambiente è estremamente secco, tale equilibrio è compromesso. Questo sistema di naturale espulsione degli agenti patogeni è anche tipicamente depresso nei pazienti che soffrono di continue ricadute. Durante l’inverno le forme virali sono le più frequenti: come bisogna comportarsi? La faringite o faringotonsillite, se coinvolge anche le tonsille, nella sua forma virale è sovente associata a un abbassamento delle temperature e ai virus. I più comuni sono l’Adenovirus, i rhinovirus, i coronavirus, i virus influenzali e parainfluenzali, questi ultimi parzialmente intercettati nel vaccino. I sintomi vanno dalla febbricola al mal di gola con dolore alla deglutizione e un minimo coinvolgimento generale. Il trattamento è essenzialmente sintomatico e ha come base il rimedio più efficace di tutti: il riposo. Quando bisogna pensare a un’infezione batterica? In questi casi i sintomi sono ben diversi: il paziente accusa una febbre elevata e una compromissione generale marcata. Le infezioni batteriche più frequenti sono causate da Pneumococco, Haemophilus e Moraxella. In questi casi la terapia può essere solo antibiotica, possibilmente mirata contro l’agente infettante specifico e associata a cortisone via os. Nei giorni successivi si monitora la situazione che dovrebbe migliorare rapidamente altrimenti è opportuno predisporre altri accertamenti. Quando è indicato il tampone faringeo? Alcuni medici lo consigliano per chiarire in tempi brevi l’eventuale origine batterica della faringotonsillite. Altri, in generale gli otorini, lo evitano perché lo ritengono uno strumento poco attendibile con un elevato rischio di falsi positivi. Se la causa è davvero batterica l’antibiotico è l’unica terapia, viceversa si rischia di assumerlo senza ragioni sviluppando eventuali resistenze. Quando vengono consigliati ulteriori esami? In presenza di faringotonsilliti acute recidivanti per verificare l’eventuale presenza di mononucleosi che può causare un quadro più complesso rispetto a quello tradizionale. In questo caso saranno consigliati gli esami di rito: emocromo, VES, PCR, test sierologici e indici di funzionalità epatica. In alcuni casi si richiede l’ecografia dell’addome. Quando la faringite diventa cronica? Quando siamo in presenta di una faringite irritativa nella maggior dei casi si tratta dell’esito di una malattia da reflusso. Questa non è confinata al tratto gastroesofageo ma può anche coinvolgere la mucosa del tratto faringolaringeo. I sintomi sono ancora una volta diversi: alla tosse sono associate la sensazione di avere un corpo estraneo in gola, la raucedine e la disfonia. Perché la diagnosi è più complessa? Non c’è un esame specifico: la diagnosi è condotta con l’osservazione clinica e valutando in seguito alcuni aspetti endoscopici delle vie aeree superiori ove si identificano i segnali tipici della malattia da reflusso. In questi casi la terapia sarà condotta con inibitori della pompa protonica o alginati per un mese per poi fare il punto della situazione e osservare gli eventuali miglioramenti o meno per correggere la terapia.

 

VIRALE O BATTERICA? Quando le faringotonsilliti si ripetono più volte nell’arco della stessa stagione è opportuno accertarne la causa. Spesso si confondono le forme virali e quelle batteriche ricorrendo agli antibiotici senza giustificazioni col rischio di sviluppare resistenze. Meglio allora non aspettare troppo e rivolgersi allo specialista in ORL per una valutazione approfondita. CHIRURGIA Nel caso di faringotonsilliti ripetute, con 4-5 episodi acuti a stagione, viene valutato l’intervento alle tonsille ed eventualmente alle adenoidi soprattutto nei bambini. LE ACQUE TERMALI Quando la faringite è cronica o le ricadute sono molto frequenti può essere utile stimolare il sistema immunitario. Tra le opzioni naturali, la cui efficacia è nota fin dall’antichità, ci sono le cure termali che hanno un effetto mucolitico, antinfiammatorio e decongestionante. Le proprietà minerali delle acque sulfuree e salsobromoiodiche hanno un effetto protettivo sull’apparato respiratorio dagli agenti infettanti e riattivano il sistema della clearance mucociliare. Foto © Depositphotos.com

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