Pollini, acari e muffe. E giù di starnuti, naso chiuso, tosse secca e asma. Insomma, al sopraggiungere dell’autunno, quando la natura si appassisce, tornano le allergie di stagione. Fastidiose e insidiose ma con opportuni rimedi e specifiche regole si può attuare un’opera di prevenzione adeguata.
di Stefania Antonetti
Si ricomincia: con la scuola, con il lavoro e con la palestra. E anche con le allergie. Lo sa bene chi ne soffre: le allergie d’autunno possono essere fastidiose tanto quanto quelle tipicamente primaverili-estive. Nell’immaginario collettivo, comunque, la stagione delle allergie per eccellenza resta la primavera. In realtà, non si tratta dell’unico periodo a rischio, dati recenti, indicano infatti che sono aumentati notevolmente i casi di allergie che si manifestano fra settembre e novembre.
UN FENOMENO IN CRESCITA
Più o meno si calcola che in Italia su una popolazione complessiva di 60 milioni di abitanti, soffrano di allergie, dalle forme lievi a quelle importanti, circa 12 milioni di persone. Complice l’innalzamento delle temperature e l’inquinamento, elementi questi che rendono gli inverni tardivi e non troppo rigidi, dilatando notevolmente il periodo di attività dei pollini. Non è raro, infatti, che negli ultimi anni, tra settembre e ottobre si susseguano giornate soleggiate e calde favorendo la circolazione protratta dei pollini.
CAMBIA IL CALENDARIO DELLE ALLERGIE
Gli esperti ribadiscono come il cambiamento climatico abbia portato a un progressivo allungamento e aggravamento delle pollinosi che oggi tendono ad abbracciare quasi l’intero arco dei 12 mesi. È stato stimato che le allergie possano manifestarsi anche quaranta giorni prima in primavera e prolungarsi per tre settimane in autunno, che tradotto vuol dire che i pollini vengono prodotti dalle piante tutto l’anno con un aumento anche del 200% del totale nell’arco di pochi decenni.
ALLERGIA: “COS’È IN REALTÀ"?
Gli studiosi specificano che: “per allergia s’intende, in generale, una reazione anomala del sistema immunitario quando entra a contatto con sostanze o elementi che provocano tale reazione, ossia con gli allergeni presenti nell’ecosistema o nell’ambiente. Nei soggetti allergici, il contatto e l’esposizione a tali sostanze scatena una violenta reazione, con rilascio di un’elevata quantità di istamina, che è la principale responsabile delle risposte infiammatorie e allergiche e quindi di un alto numero di immunoglobuline E (IgE).
QUALI SONO LE ALLERGIE AUTUNNALI?
Nei mesi successivi all’estate, tra settembre e ottobre, l’allergene più rischioso è costituito dall’ambrosia. L’impollinazione di questa pianta inizia ad agosto, ma può durare fino in autunno. Attenzione anche agli alberi a foglie caduche: se la maggior parte di questi produce il proprio polline durante la primavera, alcuni come il nocciolo e la betulla, rilasciano polline anche durante l’autunno, causando allergie.
MUFFE E ACARI DELLA POLVERE
Tra le cause che possono provocare allergie ci sono anche le muffe e funghi, che hanno la capacità di prosperare nel terreno umido e nel fogliame in decomposizione. L’umidità e la pioggia tipiche dell’autunno sono fattori fondamentali per lo sviluppo di muffe su foglie cadute, erba marcia, legno umido o addirittura all’interno di luoghi abitativi e lavorativi. Attenzione anche gli acari della polvere, presenti in casa durante tutto l’anno; le allergie a questi aracnidi e ai loro escrementi peggiorano in autunno quando si trascorre più tempo al chiuso e quando si mette in funzione l’impianto di riscaldamento.
ALLERGIA AUTUNNALE: CURE
Decongestionanti; antinfiammatori; antistaminici; cortisonici; broncodilatatori e antileucotrieni. È ampia l’offerta farmaceutica per curare i sintomi delle allergie autunnali. Il medico potrebbe consigliare l’utilizzo di medicinali in grado di tenere sotto controllo i sintomi, come i decongestionanti, che sono in grado di ridurre l’irrorazione sanguigna della mucosa nasale, dando sollievo immediato e gli antinfiammatori, che hanno un’azione disinfiammante e sono utili per trattare i primi sintomi. Nelle situazioni più complesse il medico potrebbe prescrivere gli antistaminici, che bloccano la produzione dell’istamina, responsabile delle manifestazioni allergiche e/o i farmaci cortisonici. Spesso il trattamento dell’asma prevede l’uso combinato di farmaci antinfiammatori e farmaci broncodilatatori, in spray (o anche in soluzione per aerosol) o di farmaci antileucotrieni.
ALLERGIA AUTUNNALE: I TEST
Cosa deve fare una persona nel momento in cui compaiono i primi sintomi. E qual è la procedura da seguire? Le risposte arrivano direttamente dagli specialisti, i quali consigliano: “per stabile se si è allergici e in particolare ai pollini è necessario effettuare una visita specialistica allergologica e un test. Sarà lo stesso allergologo a prescrivere quali accertamenti diagnostici fare, ossia degli esami del sangue, importanti per determinare la quantità di immunoglobuline E (IgE) presenti nel sangue; i test cutanei, meglio noti come allergometrici, tra cui il più comune è il prick test.
ALLERGIA AUTUNNALE: I SINTOMI
I sintomi dell’allergia in autunno rientrano nel quadro della rinite allergica. Questa, infatti, comprende naso chiuso che cola e dà prurito; muco abbondante e liquido; arrossamento, bruciore e prurito agli occhi; sensazione di un corpo estraneo all’interno del bulbo oculare; starnuti a salve (ossia consecutivi) e tosse. Si può avere anche l’insorgenza di asma, dispnea, fiato corto, respiro sibilante, senso di costrizione al torace, prurito alla gola, fastidio alla luce, mal di testa, orticaria e congiuntivite.
ALLERGIA AUTUNNALE: COME PREVENIRLA
Esistono poi anche dei rimedi contro le allergie in autunno che riguardano soprattutto la prevenzione.
Arieggiare le stanze ogni giorno per favorire il ricambio d’aria specie in bagno e nelle camere da letto.
Cambiare con regolarità i filtri di condizionatori e umidificatori dove possono annidarsi acari, pollini e muffe.
Cercare di ridurre il tempo trascorso all’aperto, specie nelle giornate ventose e nelle ore con sole e clima secco.
All’esterno indossare un paio di occhiali perché la luce del sole aumenta il fastidio.
Viaggiare in moto o in motorino indossando un caso chiuso, in auto è preferibile tenere i finestrini chiusi così come le bocchette di aerazione.
Nel periodo critico, una gita o un periodo di vacanza in zone marine o di alta montagna sono l’ideale.
Pulire con attenzione la casa per eliminare gli acari e rimuovere tessili e oggetti che trattengono la polvere, come tappeti e peluche. Lavare e aspirare frequentemente tessuti e arredi come divani, poltrone e tende.
Evitare passeggiate nei boschi dopo la pioggia.
Tenere pulito il frigorifero per evitare che si formi la muffa sugli alimenti ed eliminare le macchie di muffa sulle pareti di casa applicando prodotti a base di candeggina.
Photo: ©depositphotos.com
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